Come rimuovere le zecche e tutto ciò che serve sapere
L’estate è il periodo ideale per praticare lunghe camminate in montagna o picnic in parchi e boschi, luoghi perfetti per rigenerarsi, ma che sono anche l’habitat delle zecche, piccoli parassiti degli animali e dell’uomo. Come prevenirle e difendersi? Scopriamolo insieme con i consigli dell’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità.
Che cosa sono le zecche?
Le zecche sono parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa un centimetro, secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il loro habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con preferenze ambientali che dipendono dalla specie. La zecca dei boschi prospera in presenza di clima fresco e umido mentre la zecca del cane frequenta maggiormente zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La presenza di questi parassiti dipende essenzialmente dalla facilità a trovare ospiti: per questo, luoghi come stalle, ricoveri di animali e pascoli sono tra i loro ambienti preferiti. La puntura, solitamente, è indolore perché inoculano nell’ospite una certa quantità di saliva che contiene principi anestetici. Generalmente rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni, poi si lasciano cadere spontaneamente.
Che cosa provocano le zecche?
La puntura di per sé non è pericolosa per l’uomo: i rischi sanitari dipendono dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse dalle zecche in quanto vettori. Sono in grado di veicolare gli agenti patogeni responsabili di alcune patologie, quali: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale e anche la febbre emorragica Crimea-Congo, associata in particolare a specie del genere Hyalomma. Gli Argasidi sono vettori di patologie meno rilevanti dal punto di vista epidemiologico: febbri ricorrenti da zecche e febbre Q.
Come prevenire le zecche
Esistono alcune precauzioni per ridurre la possibilità di venire a contatto con le zecche o almeno per individuarle rapidamente. In generale, l’Istituto Superiore di Sanità consiglia di:
- indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello.
- evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta.
- al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi.
- trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di un’escursione.
- controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli.
Come rimuoverle
Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite. Cosa fare:
- la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione.
- durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca.
- dopo la rimozione, disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio.
- evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate.
- spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile o con pinzette a punte sottili adeguatamente sterilizzate.
- è consigliabile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per una successiva identificazione morfologica ed eventuale isolamento di patogeni, in caso di comparsa di sintomi per poter ricevere cure mirate e medicine specifiche. In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con la zecca.
- dopo la rimozione, effettuare la profilassi antitetanica.
- rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.
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