Uno studio britannico sostiene l’importanza di un approccio positivo alla vita

Se vivere a lungo non è la chiave della felicità, la felicità – invece – potrebbe aiutarci a vivere a lungo: a sostenerlo è un ampio studio londinese dell’University College, recentemente pubblicato sul British Medical Journal.

I ricercatori hanno preso in considerazione un campione di oltre 9.000 persone con un’età media di 63 anni, valutando attraverso un questionario la loro capacità di “godersi la vita”: gli studiosi hanno osservato i soggetti per 11 anni registrando 1.310 decessi.
Analizzandoli hanno notato un tasso di mortalità più elevato tra coloro che risultavano “insoddisfatti” e poco propensi ad affrontare la vita positivamente, al contrario di coloro che si sono mostrati molto positivi.

D’altra parte molti degli ultracentenari da tutto il mondo elogiano l’importanza del godere dei piaceri della vita. Il giapponese Miso Okawa, per esempio, non ha dubbi: il segreto di lunga vita è mangiare “cibi deliziosi” che lasciano contenti, come le tagliatelle di frumento in brodo di carne o pesce, lo stufato di manzo e il pesce crudo.

Non solo, però: lo studio inglese aggiunge una prospettiva più ampia, che comprende la capacità di dimenticare le ansie quotidiane, affrontare le difficoltà in maniera positiva, stare in buona compagnia e vivere le giornate con leggerezza ed entusiasmo. E se questo non dovesse aiutarci davvero a vivere più a lungo, ci farà in ogni caso vivere meglio.