Vaiolo delle scimmie: cos’è e quali sono i sintomi

Si concentra in Europa la maggior parte di nuovi casi di vaiolo delle scimmie, malattia causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo. Quali origini ha, come si trasmette e cosa fare in caso di contatto stretto con un positivo? Ecco tutto quello che sappiamo finora!

Che cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) è una malattia causata da un virus a DNA della stessa famiglia del vaiolo. Si tratta di una zoonosi virale ovvero di una malattia che può diffondersi dagli animali all’uomo, ma anche tra le persone. Il virus circola almeno dal 1958, quando la prima scimmia proveniente dall’Asia è stata trovata infetta in Europa. Come patogeno umano è stato identificato per la prima volta nel 1970 nelle Repubblica Democratica del Congo. Oggi è una malattia endemica in alcune regioni dell’Africa Centrale e Occidentale.

Quali sono i numeri della pandemia in Italia e nel mondo?

Nella settimana tra il 29 agosto e il 4 settembre, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si sono registrati nel mondo 5.029 casi con un calo del 25,5% rispetto alla settimana precedente. I Paesi maggiormente colpiti sono: 19.351 negli Usa, 6.645 in Spagna, 5.197 in Brasile, 3.646 in Francia, 3.493 in Germania, 3.413 in UK, 1.546 in Perù, 1.289 in Canada, 1.172 in Olanda, 871 in Portogallo. Per quanto riguarda l’Italia, sono 787 i casi di vaiolo delle scimmie confermati ad oggi, con un incremento rispetto alla scorsa settimana di 27 contagi. Lo evidenzia il bollettino del Ministero della Salute. I casi collegati a viaggi all’estero sono 216. L’età mediana dei contagiati è di 37 anni e si conferma che gli uomini sono maggiormente colpiti delle donne (776 maschi e 11 femmine). La Regione che registra il maggior numero di casi è la Lombardia (330), seguita da Lazio (140) ed Emilia Romagna (79).

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

Il contagio avviene tramite contatto con materiale infetto proveniente da lesioni cutanee o con oggetti contaminati quali possono essere lenzuola e vestiti. Si trasmette anche tramite gocce di saliva, attraverso un contatto stretto e prolungato. Nell’attuale epidemia la trasmissione avverrebbe prevalentemente per via sessuale. Il periodo di incubazione varia tra i 5 e i 21 giorni.

Quali sono i sintomi?

Febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza e manifestazioni cutanee (vescicole, pustole, piccole croste) sono i sintomi più comuni con i quali si manifesta il vaiolo delle scimmie.

Che cosa fare in caso di contatto stretto?

In caso di contatto stretto, si raccomanda l’auto monitoraggio di febbre, sintomi specifici ed eruzioni cutanee nei 21 giorni dall’ultima esposizione al caso. In presenza di sintomi occorre informare il Dipartimento di Prevenzione e il proprio medico curante, auto isolarsi ed evitare contatti.

Qual è il decorso?

Normalmente la malattia si risolve in 2-4 settimane, ma nei soggetti più fragili (bambini, immunocompromessi e donne in gravidanza), il decorso può essere più grave.

È possibile prevenire il vaiolo delle scimmie?

I vaccini contro il virus del vaiolo hanno una certa efficacia anche nel prevenire il vaiolo delle scimmie. L’unico vaccino anti vaiolo autorizzato in Europa è quello vivo modificato chiamato Imvanex.

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