I corretti stili di vita e le nuove prospettive di cura aperte dall’immounoterapia

Il tumore alla vescica rappresenta circa il 3% di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore alla prostata. Riguarda ogni anno circa 26.000 italiani, di cui tre quarti uomini: la sua incidenza, tuttavia, è in aumento specialmente tra le donne.
Il primo responsabile è il fumo di sigaretta, che è causa diretta di questo tipo di tumore in sei casi su dieci.

Assumere un corretto stile di vita è dunque prioritario dal punto di vista della prevenzione: nelle prossime righe ti illustreremo i sintomi, i fattori di rischio e le cure oggi più efficaci per affrontare il tumore della vescica. Prosegui nella lettura.

Che cos’è il tumore alla vescica?

La vescica è l’organo che raccoglie l’urina, filtrata dai reni, prima di essere eliminata dal corpo: il tumore alla vescica consiste nella trasformazione in senso maligno delle cellule che ne rivestono la superficie interna.

Quali sono i suoi sintomi?

I sintomi con cui si può presentare il tumore alla vescica sono comuni anche ad altre malattie che colpiscono l’apparato urinario: tra i più frequenti la presenza di sangue nelle urine, il bruciore alla vescica quando si comprime l’addome, la difficoltà o il dolore ad urinare, la maggior facilità a contrarre infezioni.

Come avviene la diagnosi di tumore della vescica?

Le procedure diagnostiche si basano sull’ecografia, la radiologia e la risonanza magnetica, oltre che su metodi endoscopici come la cistoscopia.
Viene anche eseguita una ricerca delle cellule tumorali nel campione delle urine (citologia urinaria).

Quali sono i fattori di rischio?

Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio: chi fuma ha infatti un rischio 5 volte superiore di sviluppare il tumore alla vescica rispetto a chi non fuma.
Anche gli stili di vita sono determinanti a livello di prevenzione: è consigliato praticare sport con regolarità e seguire una dieta sana ed equilibrata.

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Circa il 25% di questo tipo di cancro, inoltre, ha origine dall’esposizione a sostanze cancerogene alle quali si è maggiormente esposti se si svolge una professione nell’ambito dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio.
Esistono, infine, prove a favore di una componente genetica quale fattore di rischio predisponente.

Quali sono le terapie per curare il tumore della vescica?

La principale terapia è quella chirurgica, con l’asportazione della massa tumorale, cercando di salvare quanta più parte della vescica possibile.
Grazie alla diagnosi precoce il tasso di mortalità è basso; se il tumore è negli stadi più avanzati si procede invece con la rimozione parziale o totale della vescica, con un tasso di sopravvivenza che si ferma al 50% a 5 anni dalla diagnosi. Dopo l’intervento si procede anche a trattamenti chemioterapici.
Buone notizie arrivano dall’immuno-oncologia, che sta rivoluzionando le cure dei pazienti con malattia in stadio avanzato e che ha segnato, per la prima volta in 30 anni, un significativo passo in avanti nella cura del tumore alla vescica.
L’immunoterpaia, riaccendendo il sistema immunitario contro la malattia, aumenta le prospettive di guarigione: è stata infatti nominata per la seconda volta come “il più importante avanzamento dell’anno nella lotta contro il cancro” nel 12° Report annuale della Società americana di oncologia clinica sui progressi contro i tumori (Asco’s Annual Report on Progress Against Cancer).

Per maggiori informazioni ti invitiamo a visitare il sito di AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.