L’attività fisica fa bene anche a chi soffre di malattie cardiache

Che l’attività fisica sia utile a mantenersi in buona salute è un concetto ben noto, mentre quello dello sport come “medicina”, da prescrivere come vero e proprio farmaco, è un’acquisizione più recente e non sempre facile da diffondere e implementare.

Nell’ambito delle malattie cardiache, per esempio, l’errata convinzione è quella che praticare sport sia nocivo: al contrario, il ruolo della riabilitazione cardiovascolare dopo problematiche quali infarto miocardico, bypass coronarico o intervento percutaneo è stato ampiamente dimostrato.
Anche attraverso il miglioramento del fitness cardiovascolare, infatti, migliora la qualità della vita e si riduce significativamente il rischio di recidive e morte.
Naturalmente non si tratta di praticare qualsiasi sport a qualsiasi livello di intensità, ma di un percorso in cui il paziente è costantemente affiancato da un team multidisciplinare di professionisti sanitari, tra cui cardiologi, specialisti della medicina dello sport, fisioterapisti, dietisti e così via.

In questa direzione va il progetto “Take Heart”, sviluppato in accordo con il programma Erasmus+ Sport, volto a promuovere la consapevolezza dell’attività fisica per il miglioramento della salute attraverso un aumento della partecipazione e dell’equo accesso allo sport per tutti.
L’iniziativa, sviluppata nel biennio 2015 e 2016 in cinque Stati dell’Unione Europea (Italia, Austria, Ungheria, Polonia e Norvegia), ha accompagnato i singoli individui, coinvolgendo i pazienti e motivandoli ad eseguire la riabilitazione cardiovascolare: la loro condizione è stata costantemente monitorata, arrivando a sfatare i luoghi comuni che condannavano i cardiopatici a una vita piena di rinunce.

Le linee guida raccomandano 30 minuti di esercizio giornaliero, moderato o vigoroso: ma molti pazienti e i loro sanitari sono ancora cauti, nonostante nella maggior parte delle persone affette da malattie coronariche i benefici dell’incremento dell’attività fisica, di fatto, superino il limitato rischio di innesco dell’infarto miocardico o di morte improvvisa stimolato dall’esercizio.

Per questo il progetto promuove una cultura positiva ed efficace volta a incoraggiare una vigorosa attività fisica e altri comportamenti sani, rassicurando i soggetti timorosi o esitanti.

Per maggiori informazioni ti consigliamo di visitare il sito: Take Heart Project