Un toccasana per il buon umore
Praticare sport è importante a qualsiasi età, soprattutto durante la crescita. L’attività fisica non soltanto stimola uno sviluppo armonico dell’organismo, agendo su muscoli,cuore, polmonie cervello, ma favorisce le relazioni e insegna valori importanti. Non solo: stando a una recente ricerca della Washington University di St. Louis (Usa) e pubblicata sulla rivista Biological Psychiatry, gli sport di squadra fanno bene anche all’umore e tengono lontana la depressione.
Lo sport di squadra è antidepressivo
I ricercatori della Washington University di St. Louis (Usa) hanno analizzato le abitudini e il tipo di attività sportive svolte da 4191 bambini di età compresa tra 9 e 11 anni, chiedendo informazioni sulla presenza di eventuali sintomi depressivi ed eseguendo una scansione cerebrale. È emersa una correlazione tra lo svolgimento di sport di squadra e il volume dell’ippocampo, la zona del cervello deputata a regolare l’umore e la memoria, e una riduzione della depressione. Nonostante, per il momento, non sia possibile stabilire una relazione specifica, il dato risulta molto interessante e degno di ulteriori approfondimenti.
In gruppo è meglio
Lo sport di squadra, in effetti, è una vera e propria palestra di interazione sana e concreta in cui entrare in contatto con coetanei che provengono da scuole, contesti familiari e sociali diversi. Così facendo si sviluppano competenze e abilità, si impara a condividere insieme le emozioni, le frustrazioni, i fallimenti, le sconfitte, le regole del gioco e quelle della convivenza. Si inizia a comprendere il valore della collaborazione tra pari, migliora l’umore e i bambini si preparano ad affrontare le difficoltà che incontreranno da adulti.
Stimola la coesione
Secondo gli autori dello studio, la chiave della differenza tra gli sport in team e quelli che si praticano individualmente potrebbe essere la maggior interazione sociale richiesta ai giovani che giocando ambiscono a un desiderio comune, quello di vincere la partita. In effetti, quando si pratica un’attività come il rugby, la pallavolo, il basket o il calcio, se qualcuno resta indietro va aiutato. Lo sport di gruppo stimola l’autodeterminazione, la solidarietà, lo sviluppo delle relazioni positive, la spontaneità e la corresponsabilità dei ragazzi.
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