Sanità italiana sempre più digitale

Che cosa dobbiamo aspettarci dalla sanità italiana nel prossimo futuro? Una possibile risposta arriva dall’indagine Redesigning Life, presentata a fine anno da Sanofi Italia e StartupItalia Open Summit 2019 #SIOS19 all’Università Bocconi di Milano. Scopri di più sullo studio che ha coinvolto 500 operatori di aziende farmaceutiche, startup, centri di ricerca e associazioni pazienti.

Sanità italiana tra teleassistenza e app

Teleassistenza e assistenza domiciliare integrata (21%), smartphone e app (19%), welfare integrativo e assicurazioni istantanee (17%), farmacia dei servizi (9%): sono queste le parole chiave che avranno il maggiore impatto sul futuro della sanità italiana, secondo l’indagine Redesigning Life, presentata nei giorni scorsi da Sanofi Italia. Per il 26% degli intervistati le soluzioni innovative avvantaggeranno la fascia attiva della popolazione (30%), per il 26% la terza e quarta età. Seguono i bambini (18%), gli adolescenti (16%) e le donne (10%).  Mentre per le terapie digitali bisognerà aspettare ancora un pochino, la salute, dalla prevenzione al follow up e le cure, già adesso sfrutta le tecnologie offerte da internet e il digitale. E più di 1 cittadino su 3 usa il web per cercare informazioni su salute e stili di vita, mentre il 41% sfrutta le app di coaching.

Le priorità della sanità italiana

La sostenibilità del Sistema sanitario nazionale resta la priorità: è scelta da 1 intervistato su 3 (31%), seguita da medicina personalizzata (21%), contrasto a disinformazione e fake news (18%) e necessità di una corretta prevenzione (18%). Il campione, inoltre, auspica di rafforzare l’alleanza tra medici, pazienti e caregiver e il rapporto di fiducia tra dottore e malato.

Sanità italiana: quali evoluzioni dobbiamo aspettarci?

Per il 21% del campione, il paziente è la figura che subirà le maggiori evoluzioni e i cambiamenti più radicali legati alla trasformazione digitale. A seguire c’è il medico di medicina generale (15%), il professionista dell’industria farmaceutica (15%), lo specialista (11%), il farmacista (10%), il caregiver (7%). Mentre tra gli attori che più di altri stanno interpretando in modo efficace il futuro della salute ci sono le start-up e le aziende farmaceutiche a guidare la classifica col 18%. A seguire le realtà assicurative e legate al comparto del welfare integrativo col 16%, i centri di ricerca col 15%, i poliambulatori specialistici col 9%.

Le patologie che avranno maggiore impatto

In merito alle patologie che avranno un maggiore impatto sul Servizio sanitario nazionale il campione di intervistati ha opinioni contrastanti: per il 21% saranno tumori e malattie del metabolismo (incluso il diabete); per il 19% quelle degenerative del sistema nervoso centrale e cardiovascolari (18%); quelle del sistema immunitario (9%), infettive (7%) e rare (5%). Ma per un intervistato su quattro (26%) è sui tumori che si registreranno i maggiori progressi terapeutici e tecnologici.

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