Come riconoscere le punture di zecche e intervenire

Le zecche possono pungere, o per meglio dire mordere, durante tutto l’anno, ma sono decisamente più attive nel periodo compreso tra la primavera e l’autunno, quando le belle giornate ci spingono a goderci scampagnate in montagna e pic nic all’aperto. Come riconoscerle e intervenire in caso di punture di zecche?

Punture di zecche: come riconoscerle

Con la primavera, inizia ufficialmente la stagione delle escursioni nei boschi, ma anche quella dei pic nic all’aperto, distesi sull’erba dei parchi cittadini o del proprio giardino. Ad attenderci, soprattutto nei luoghi umidi e ombreggiati ai margini dei boschi con vegetazione medio bassa ed erba incolta, potrebbero esserci anche degli ospiti indesiderati: le zecche. Appartenenti alla classe degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni, hanno otto zampe e dimensioni di pochi millimetri, anche se una volta assorbito il sangue, diventano più grandi e possono assumere le dimensioni di una biglia. Più piccole e scure rispetto a quelle del cane o del gatto, sono contraddistinte da un apparato boccale in grado di inserirsi sottopelle, penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti.

Punture di zecche: come intervenire

In caso di morso, rimuovere prontamente la zecca è fondamentale per ridurre al minimo il rischio di contagio (che aumenta all’aumentare del tempo che questa trascorre attaccata al nostro corpo), e permette di monitorare attivamente la comparsa di sintomi che possono richiedere una visita dal nostro medico di famiglia. Per staccarla non bisogna usare nessuna sostanza come il petrolio, la vaselina o l’olio d’oliva. Con delle pinzette opportunamente disinfettate, poste il più aderente possibile alla cute, bisogna afferrare saldamente la zecca e tirare verso l’alto, ruotando lievemente, con delicatezza e in modo ripetuto senza schiacciarla.

Quali malattie trasmettono le zecche?

Le zecche possono trasmettere alle persone agenti patogeni responsabili di diverse malattie quali rickettsiosi (febbre bottonosa del Mediterraneo), encefalite virale da zecche (TBE, Tick Borne Encephalitis), borreliosi di Lyme e la febbre emorragica di Crimea-Congo (CCHF). Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rossastra che si sviluppa attorno o nella zona vicino la puntura. In questo caso sarà necessario contattare il proprio pediatra o medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire.

Come prevenire le punture di zecche

Per prevenire le infezioni portate dalle zecche è importante proteggersi dal loro morso, soprattutto in caso si percorra un sentiero, si faccia trekking o una gita tra i boschi o in montagna. Ecco alcune raccomandazioni:

  • Utilizza vestiti adeguati quali scarpe chiuse, maniche e pantaloni lunghi.
  • Indossa abiti di colore chiaro così da individuare più facilmente le zecche.
  • Cammina al centro dei sentieri, evitando di strusciare contro la vegetazione lungo i margini, non addentrarti nelle zone in cui l’erba è alta, non sederti direttamente sull’erba.
  • Non appoggiare zaini e accessori direttamente sul suolo.
  • Tratta gli animali domestici con prodotti repellenti contro i parassiti esterni e ispezionali periodicamente.
  • Spazzola e scuoti gli indumenti prima di portarli in casa.
  • Al termine dell’escursione, effettua un attento esame visivo e tattile della pelle di tutto il corpo e degli indumenti, con particolare attenzione ad ascelle, inguine, gambe, ombelico, collo e testa.