L’indagine dell’Osservatorio UniSalute

Viviamo nel timore di ammalarci, ma poi facciamo poco per proteggerci. Stando a quanto riportato dall’Osservatorio sanità di UniSalute, all’interno di un’indagine realizzata con Nextplora, il 63% degli italiani tende a evitare visite mediche e analisi di controllo. Perché la prevenzione è così importante e come favorirne la cultura?

Prevenzione: i dati degli ultimi 12 mesi

Il concetto di prevenzione sembra fare poco breccia nel nostro Paese: negli ultimi 12 mesi quasi un italiano su cinque (18%) non si è mai rivolto al proprio medico di base mentre uno su tre (31%) non ha svolto gli esami del sangue di routine. La pandemia in corso ovviamente ha peggiorato la situazione, ma non è il principale motivo. A quanto pare, vi è una scarsa tendenza alla prevenzione in generale, che non riguarda solo le forme più generiche, ma anche i controlli più specifici e delicati. Basti pensare che il 47% degli italiani nel corso del 2020 non ha fatto alcun esame specialistico, come le ecografie o il pap test, mentre due intervistati su cinque (40%) non hanno svolto visite specialistiche quali andare da un dermatologo o da un oculista. Il 15% ha dichiarato di non avere mai svolto un esame importante come l’elettrocardiogramma; il 42% non ha mai fatto una ecografia all’addome; il 41% degli uomini non ha mai svolto l’esame del sangue PSA e un’italiana su tre (34%) non si è mai sottoposta a una mammografia. A questi si aggiunge un 32% che dichiara di non essersi mai recato dal dentista negli ultimi 12 mesi.

Perché è importante la prevenzione

Secondo l’Osservatorio sanità di UniSalute, i dati non sembrano legati all’epidemia e alla volontà di evitare strutture sanitarie in questo periodo. In generale, vi è una bassa predisposizione alla prevenzione in senso generale. Un problema duplice: personale, ovviamente, ma anche di prospettiva, perché finisce col gravare sul sistema sanitario quando certe condizioni o patologie rischiano di essere già arrivate a un livello di media o elevata gravità tale da meritare trattamenti più invasivi e costosi. Che cosa possiamo fare, dunque? Oltre alle visite mediche e a mantenere uno stile di vita sano e attivo, ognuno di noi può svolgere autonomamente alcuni pratiche semplici e utili, come la misurazione della pressione e la saturazione d’ossigeno.

Come favorire la cultura della prevenzione

Secondo un intervistato su due (46%) per favorire la cultura della prevenzione sarebbe utile ricevere una lettera da parte del Servizio sanitario nazionale che proponga agli assistiti una specie di calendario della prevenzione per le varie classi di età. Il 26% degli intervistati, invece, ha risposto che la leva più efficace per fare prevenzione è quella del legame che si instaura con il medico di famiglia. Molto gradite anche le campagne di screening pubblico: un esame di controllo su cinque (21%), infatti, viene svolto da cittadini che hanno ricevuto la lettera o un avviso di invito a una di queste iniziative, spesso dallo stesso Ssn o da centri, ospedali e cliniche a cui si sono rivolti in passato.

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