Le precauzioni da adottare dopo la nascita

I disturbi che minacciano la vista colpiscono oltre 3 milioni di persone in Italia e i numeri crescono se si considerano i rischi cronici del Glaucoma, Retinopatia diabetica e Maculopatie. Ma quasi tutte le malattie che minacciano la salute dei nostri occhi possono essere prevenute e curate, se diagnosticate in tempo da uno specialista. Scopriamo insieme le indicazioni dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità- Iapb Italia Onlus per la prevenzione visiva nel bambino.

Quando si svolge il primo controllo?

Il primo controllo viene effettuato alla nascita su tutti i neonati, con lo screening oftalmologico neonatale, attraverso il test del riflesso rosso, per la diagnosi precoce della cataratta congenita. In caso di patologie familiari, quali il glaucoma congenito, il retinoblastoma (tumore oculare) e altre malformazioni oculari o alterazioni retiniche, diventa necessaria anche una visita oculistica.

Quando prenotare una visita oftalmologica?

Entro i 3 anni di età è raccomandata una visita oftalmologica da parte dell’oculista, eventualmente affiancato da un ortottista assistente di oftalmologia, per verificare se siano presenti difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e se ci siano un’ambliopia (occhio pigro), uno strabismo o anomalie della motilità oculare. L’occhio pigro non è visibile dall’esterno e solo uno specialista può diagnosticarlo. Se individuato precocemente può essere opportunamente riabilitato. In caso contrario viene compromesso il corretto sviluppo dei circuiti cerebrali deputati alla visione, con un deficit permanente della visione centrale in un occhio (ambliopia).

Cosa osservare in un neonato?

È normale che un neonato apra spontaneamente le palpebre, abbia pupille circolari regolari, lacrimi normalmente, allontani il capo da ogni fonte di luce potente, sbatta le palpebre (ammicchi). Inoltre le sue cornee devono essere trasparenti e la pupilla si deve restringere in modo evidente se la fonte luminosa è forte. L’instabilità della fissazione associata a un leggero strabismo può ancora essere considerata fisiologica nei primi 2 mesi di vita.

Come si sviluppa la visione?

Alla nascita il bambino vede pochissimo: percepisce solo forti contrasti a una distanza ravvicinata. Alla fine del primo mese il bimbo inizia a vedere più chiaramente i contorni e le forme degli oggetti e riesce a seguire con lo sguardo ciò che è in movimento. Tra il secondo e il terzo mese segue ciò che gli si mostra anche a una distanza superiore. A tre mesi riesce a coordinare la vista con il tatto. I colori sono meglio distinguibili intorno ai tre-quattro mesi; a sei mesi riconosce persino le sfumature. Il campo visivo binoculare impiega circa un anno per arrivare al 90 per cento di quello dell’adulto. Una deviazione oculare fissa di un occhio non è normale. Movimenti oculari scoordinati sono possibili entro i 4 mesi, mentre non rientrano nella norma dopo i 6 mesi. Eventuali tremori intermittenti degli occhi (nistagmo) dovrebbero sparire entro il primo trimestre di vita. La presenza di un riflesso bianco sulla pupilla, invece del classico riflesso rosso che appare nelle foto, deve essere considerato un campanello d’allarme che richiede un tempestivo approfondimento diagnostico.

Cos’è l’ambliopia?

L’ambliopia è una condizione in cui la funzione visiva di un singolo occhio è ridotta oppure assente senza che ci siano stati danni oculari organici. Si tratta di una patologia che si sviluppa in età pediatrica: consiste in un deficit funzionale dell’apparato visivo ovvero in un suo parziale o incompleto sviluppo. Il cervello, non riuscendo a interpretare correttamente le informazioni che gli giungono, “disattiva” i segnali che provengono da un occhio, il quale rischia di rimanere così “fuori uso”, salvo trattamento medico. Nei bambini il danno è generalmente reversibile, in linea di massima fino a 4-6 anni, ma sull’età precisa non c’è concordanza. In questi casi diventa fondamentale il trattamento riabilitativo ortottico.

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