I risultati dello studio dell’Università di Houston

Le strategie di prevenzione dell’ictus sono più efficaci se vengono attuate quando l’ictus non si è ancora manifestato ossia in soggetti che stanno bene. Oltre a effettuare periodiche visite presso il tuo medico di base, che provvede a verificare il profilo di rischio vascolare, scopri le buone abitudini che dimezzano il rischio di essere colpito da ictus individuate da un recente studio dell’Università del Texas a Houston.

L’80% dei casi si può prevenire modificando il proprio stile di vita

Alcuni dei fattori di rischio – quali ad esempio sesso, età e familiarità – non sono modificabili e non dipendono, quindi, dal comportamento del singolo, ma fortunatamente, la maggior parte delle variabili sono modificabili. L’azione preventiva, infatti, contribuisce per circa l’80% dei casi a una massiccia riduzione di andare incontro a un ictus e al raggiungimento di obiettivi globali per diminuire anche altre patologie quali le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete, e altre cause di invalidità e morte.

Prevenzione ictus: 7 buone abitudini che ne dimezzano il rischio

In Italia l’ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, ma la prima causa assoluta di disabilità. Sono circa 185.000 le persone colpite da ictus ogni anno. Di queste 150.000 sono i nuovi casi, mentre 35.000 sono casi che si ripetono dopo il primo episodio. Ecco i principali consigli emersi da un recente studio dell’Università del Texas a Houston per prevenire l’ictus.

  1. Seguire una dieta sana e varia: ridurre il sale, i grassi e condimenti di origine animale; aumentare il consumo di pesce, frutta, verdura, cereali integrali e legumi.
  2. Fare attività fisica moderata regolarmente, ad esempio camminare con passo spedito per 30 minuti al giorno per la maggior parte dei giorni della settimana.
  3. Non fumare.
  4. Perdere peso se necessario: nei soggetti in sovrappeso la riduzione del peso corporeo ha effetti positivi sulla pressione arteriosa, sul diabete e sui grassi nel sangue.
  5. Avere la pressione sanguigna entro valori normali: nei soggetti con ipertensione arteriosa, qualora le modificazioni alimentari e dello stile di vita non siano sufficienti, è indicato il ricorso ai farmaci antipertensivi.
  6. Controllare il colesterolo.
  7. Ridurre i livelli di zuccheri nel sangue ed eseguire periodici controlli della glicemia per diagnosticare precocemente la presenza di diabete.

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