L’imperativo dell’estate è godersi appieno i benefici offerti da un bagno in piscina, al mare o in un corso d’acqua, in totale sicurezza. Questo l’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e condiviso dall’Istituto Superiore della Sanità, che in questi giorni hanno diffuso alcune regole fondamentali per creare una cultura della sicurezza in acqua e prevenire l’annegamento.
I dati a livello globale
In mare aperto, nei fiumi, ma anche nelle piscine: secondo i dati diffusi a fine luglio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ultimo decennio circa 2,5 milioni di persone hanno perso la vita per annegamento. Le vittime più frequenti sono i bambini tra uno e quattro anni, seguiti da quelli di età compresa tra cinque e nove anni. Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’Iss, nel periodo 2015-2019, ci sono stati 2mila incidenti e 1200 vittime.
I consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ricordando che “chiunque può annegare, ma tutti possono fare qualcosa per salvare vite”, ha lanciato una campagna con le misure di prevenzione da promuovere per prevenire il rischio.
- Iscrivere a un corso di nuoto i bambini in età scolare: imparare competenze di base di nuoto, infatti, riduce notevolmente il rischio di annegamento; al contrario, non bisogna pensare che indossare i braccioli o la ciambella basti a far stare sicuri, perché non sono dispositivi salvavita.
- Assicurarsi che i bambini siano costantemente sorvegliati: che siano nei pressi di uno stagno, un fiume, una spiaggia o una vasca da bagno, è necessaria la supervisione attenta di un adulto, in grado di rispondere subito al bisogno di aiuto. Inoltre, “le piscine vanno sempre protette con barriere quando non sono in uso”.
- Promuovere nella popolazione generale la frequenza di corsi di salvataggio e rianimazione: la sopravvivenza dopo l’annegamento migliora se la rianimazione cardiopolmonare viene eseguita appena la persona viene rimossa dall’acqua.
- Che si tratti di motoscafo, canoa o canotto, l’Oms consiglia di indossare sempre un giubbotto di salvataggio quando si viaggia in acqua, a prescindere dall’abilità nel nuoto e di verificare, prima di salire su qualsiasi imbarcazione, le condizioni meteo, e assicurarsi che sia dotata di attrezzature di sicurezza.
- Ognuno può contribuire a salvare vite, conclude l’Oms, condividendo informazioni e il materiale della campagna con l’hashtag #DrowningPrevention sui social media.
Le regole dell’Istituto Superiore di Sanità
Anche Istituto Superiore di Sanità ha diffuso le regole d’oro per proteggersi dagli incidenti: sorveglianza dei bimbi, corsi di nuoto per i più piccoli, evitare soste in spiaggia nelle ore più calde, recintare piscine e corsi d’acqua. In particolare, secondo l’Iss, è importante “far indossare la cuffia ai bimbi per evitare il rischio che i capelli si impiglino nei bocchettoni di aspirazione delle piscine, coprire le piscine con appositi teli e togliere tutti i giocattoli dalla vasca dopo l’uso, perché il bimbo potrebbe esserne attratto e cadere in acqua per recuperarli”.