Possibile la diagnosi precoce dell’Alzheimer grazie all’intelligenza artificiale
È la 29enne ricercatrice italiana Marianna La Rocca, insieme ad altri studiosi del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bari e all’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), ad aver elaborato un metodo per scoprire l’Alzheimer con 10 anni di anticipo: il tutto grazie all’intelligenza artificiale che sarà in grado di “leggere” una risonanza magnetica del cervello.
Come? Te lo illustriamo nelle righe che seguono: ti spiegheremo anche, in maniera semplice e concisa, che cos’è l’Alzheimer e quali sono i suoi sintomi. Prosegui nella lettura!
Morbo di Alzheimer: che cos’è
L’Alzheimer è una forma di demenza degenerativa caratterizzata da un progressivo declino della memoria, del pensare e del ragionamento che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane.
Tra i segnali più comuni del morbo di Alzheimer la perdita di memoria a “breve termine”.
La malattia si sviluppa a causa di una complessa catena di eventi probabilmente dettati da fattori di ordine genetico, ambientale e riguardanti lo stile di vita.
Pur non conoscendo con esattezza le cause sappiamo che i danni al cervello iniziano a comparire già 10 o 20 anni prima che i sintomi diventino evidenti nel comportamento: ecco perché la diagnosi precoce gioca un ruolo fondamentale.
Come funziona la diagnosi precoce dell’Alzheimer?
La squadra di ricercatori dell’università pugliese ha analizzato le risonanze magnetiche di 67 persone, 38 malate di Alzheimer e 29 sane, ricavando un algoritmo capace di distinguere le differenze tra gli uni e gli altri: l’algoritmo è stato, quindi, “assimilato” da una “learning machine” che, sottoposta a un successivo test, è stata in grado di individuare i malati rispetto ai sani nell’86% dei casi.
Il metodo è promettente, nonostante vada ulteriormente perfezionato: il risultato è molto importante in quanto, sebbene non esista ancora una cura per l’Alzheimer, la diagnosi precoce significa la possibilità per i pazienti di essere seguiti con largo anticipo, con i dovuti cambiamenti nello stile di vita più adeguato ad affrontare la malattia.
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