Meno strutture, meno posti letto negli ospedali, meno laboratori e medici di base. Cresce invece il personale del Ssn
L’ultimo compendio annuale pubblicato dall’Istat fotografa un Sistema Sanitario Nazionale ancora indebolito dalla dieta dei tagli: tra i primi dati che saltano all’occhio il calo, seppur ridotto, dei posti letto messi a disposizione negli ospedali, con numeri bassi specialmente nel Centro Sud.
I posti letto ordinari per mille abitanti variano, infatti, dai valori più bassi in Calabria (2,5) e Campania (2,7) ai più alti in Valle d’Aosta (4,0), Emilia-Romagna (3,9) e Molise (3,8).
Altro dato negativo il taglio di quasi il 10% delle strutture di ricovero rispetto al 2009, oltre alla riduzione di ambulatori e laboratori, e alla tendenza alla discesa dei medici di base, fenomeno destinato ad acuirsi nel tempo.
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In aumento, invece, il personale del Ssn, nonostante resti più basso rispetto a quello registrato nel 2009: ma il trend negativo è stato invertito.
Sale inoltre, solo al Nord, l’assistenza residenziale, che tra il 2009 e il 2013 ha visto crescere i posti letto del 16%, nonostante – anche in questo caso – la grande forbice tra Nord e Sud.
Se la media in Italia è di 38,8 posti letto per 10.000 abitanti, al sud siamo a 11,6, mentre saliamo a 26,3 nel Centro e a oltre 60 nelle regioni del Nord.
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