Le ultime novità dal convegno della Società Italiana di Reumatologia
La Società Italiana di Reumatologia (Sir) stima che siano più di 5 milioni gli italiani che soffrono di una delle oltre 150 patologie reumatiche, molto differenti fra loro per frequenza e gravità. In comune hanno che quasi tutte vengono spesso diagnosticate in ritardo, quando sono più difficili da curare ed espongono a un maggior rischio d’invalidità.
I sintomi da non sottovalutare
Subdole e silenziose, le patologie reumatiche consumano a poco a poco la cartilagine e i tessuti vicini senza dare inizialmente segni evidenti. E, se non curate, possono portare progressivamente all’invalidità. Quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione? Il primo è la rigidità mattutina, ovvero la comparsa di dolori articolari (tipicamente a mani, piedi o colonna vertebrale), talvolta associata a gonfiore, dopo il riposo notturno che può durare anche un’ora o due.
La diagnosi
Le patologie reumatiche possono insorgere a qualsiasi età, ma interessano più spesso gli adulti nel pieno della loro vita sociale e professionale. Stando ai dati presentati dalla Società Italiana di Reumatologia (Sir) durante il convegno annuale tenutosi nei giorni scorsi a Rimini, il 40% delle oltre cinque milioni di persone con disturbi reumatici attualmente è costretto ad abbandonare il lavoro, mentre un intervento terapeutico tempestivo potrebbe fare la differenza e consentire di condurre una vita normale. Una diagnosi precoce è anche il presupposto della terapia personalizzata: basti pensare che i farmaci disponibili per l’artrite reumatoide hanno mostrato efficacia differente nei pazienti. La sfida è ora capire chi può trarre beneficio da una cura piuttosto che da un’altra e sfruttare la possibilità di utilizzare quelli biologici.
La campagna (Ri)conosci il mio mal di schiena
Ancora troppe persone sottovalutano anche i sintomi del mal di schiena che, se dovuto a una patologia reumatologica, può essere molto doloroso e impattante. Il 39% degli intervistati per un sondaggio svolto tramite il medico di famiglia sostiene infatti di averlo anche dopo il riposo. Per sette su dieci il dolore si è sviluppato gradualmente nel tempo, il 54% soffre di rigidità mattutina per oltre 30 minuti. Per l’85% il mal di schiena migliora con l’uso dei farmaci. Proprio per facilitare la diagnosi e ridurne i tempi è natala campagna (Ri)conosci il mio mal di schiena promossa dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) insieme alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), realizzata grazie al supporto non condizionato di Novartis Italia.
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