Insonnia: presentata una nuova molecola per contrastarla
Notte insonne, difficoltà ad addormentarsi, risvegli precoci e frequenti riguardano circa il 20% degli italiani. Nel Regno Unito l’insonnia ha un impatto economico pari a quasi 50 miliardi di dollari e negli Stati Uniti di 411 miliardi. Ma un nuovo farmaco, in grado di bloccare l’orexina, è in arrivo. La novità è stata presentata al Congresso nazionale della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia SINPF, continua a leggere per approfondire!
Che cos’è l’insonnia
Si parla di insonnia quando la difficoltà nell’addormentamento o i frequenti risvegli notturni o nelle prime ore della mattina diventano cronici, cioè compaiono per più di tre notti a settimana e per almeno tre mesi. Per curare l’insonnia, oltre alla psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, esistono diverse opzioni, come i sonniferi, in particolare le benzodiazepine, e i cosiddetti “farmaci Z”. Leggi anche Cinque rimedi contro l’insonnia
Notte insonne per il 20 per cento degli italiani
Oltre un terzo della popolazione mondiale è interessata dall’insonnia o dai disturbi del sonno, il 20% in Italia, in molti casi in forma cronica: sintomi persistenti nell’80% dei casi dopo 1 anno dalla diagnosi e nel 60% dei casi a 5 anni. Notti insonni, aggravate anche dalla pandemia, che possono accompagnarsi a disturbi psichiatrici o psicoemotivi, in prevalenza depressione e ansia. Leggi anche Le tecniche per dormire
Notte insonne: arriva un’arma in più per combatterla
La nuova molecola individuata dagli esperti e che potrebbe contrastare l’insonnia si chiama daridorexant ed è stata presentata in due studi pubblicati di recente su Lancet e su Sleep Journal. Agendo con un bersaglio diverso da quello dei farmaci tradizionali, regola i cicli sonno-veglia permettendo anche maggiori performance nello svolgimento delle funzioni diurne. Inoltre, ha un importante vantaggio: un’emivita di 7-8 ore, ciò significa che l’effetto del medicinale si esaurisce nell’arco della notte, senza il rischio di effetti collaterali. Oltre all’efficacia mostrata negli studi, il nuovo medicinale ha dato risultati positivi anche rispetto all’interazione con altri farmaci e in soggetti con comorbidità. Ora per daridorexant comincerà la fase 4, quella post marketing, in cui saranno studiati gli effetti dell’uso prolungato.
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