Morbo di Crohn, come si cura

Il morbo di Crohn è un’infiammazione cronica che può colpire tutto il tratto gastrointestinale. È caratterizzata da ulcere, spesso alternate a tratti di intestino sano, e, se non curata adeguatamente, può portare a fastidiosi disturbi. Giocare d’anticipo e arrivare presto a una diagnosi, può fare la differenza sulla qualità della vita. Continua a leggere per approfondire!

Che cos’è il Morbo di Crohn

La malattia di Crohn, come anticipato, è un’infiammazione cronica dell’intestino. Può colpire tutto il tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano, ma nella maggioranza dei casi riguarda soprattutto l’ultima parte dell’intestino tenue, l’ileo e il colon. Può dare luogo a ulcere che, se non curate, possono creare restringimenti intestinali (stenosi) o bucare l’intestino toccando gli organi circostanti (fistole). In questi casi è opportuno intervenire chirurgicamente.

Quali sono sintomi del Morbo di Crohn

Spesso le persone convivono per anni con il morbo di Crohn prima di ottenere una diagnosi precisa, questo perché i sintomi possono essere confusi con quelli di altre patologie. In ogni caso, possono variare dal dolore addominale, alla diarrea cronica (anche sanguinolenta), passando per il dimagrimento, la perdita di peso o la febbricola. Possono essere presenti anche stati infiammatori che riguardano altri distretti, come fegato, occhi ed epidermide.

Come si cura il Morbo di Crohn

Se la diagnosi è prodotta tempestivamente, all’insorgenza dei sintomi, si riesce ad essere molto veloci nella terapia e ciò consente un grande beneficio in termini di benessere e miglioramento della qualità di vita. La terapia per la malattia di Crohn tende a spegnere l’infiammazione intestinale, attraverso l’azione sui meccanismi cellulari e molecolari dell’intestino e del sistema immunitario. Lo specialista, sulla base della storia personale del paziente, elabora la strategia più opportuna. In generale, la cura è di tipo farmacologico. Per il futuro, arriva una speranza da una nuova ricerca guidata dall’Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine di Bangalore, in India, e dall’Università di Louisville, negli Usa. Lo studio, individua la chiave per contrastare la patologia nell’urolitina, una molecola derivata dal melograno.

Il nuovo studio

Questa nuova ricerca, pubblicata su Nature Communications, mostra il meccanismo con cui l’urolitina contenuta nel melograno e il suo analogo sintetico riducono l’infiammazione e ripristinano l’integrità della barriera intestinale, proteggendola anche contro la colite. Gli studi pre-clinici condotti, gli esperimenti in vitro e in vivo hanno rivelato che queste piccole molecole riducono la permeabilità intestinale ripristinando la barriera epiteliale. Ora i ricercatori sono in procinto di creare una start-up per avviare il trial clinico sull’uomo. L’obiettivo è quello di sviluppare nuovi trattamenti per le malattie infiammatorie intestinali, incluso il morbo di Crohn.