Sintomi e prevenzione della “malattia del bacio”
La mononucleosi è una patologia infettiva virale dovuta al Virus di Epstein-Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli Herpes Virus. È nota anche come “malattia del bacio” in quanto il virus è veicolato dalle goccioline di saliva: la sua trasmissione avviene quindi per via orale, ma si verifica anche a causa di tosse, starnuti, condivisione di stoviglie, asciugamani e altri oggetti che vengono abitualmente portati alla bocca.
Caratteristica della mononucleosi è quella di colpire le fasce di età più giovani: è infatti diffusa in età compresa tra i 3 e i 40 anni, con un picco di incidenza nei soggetti tra i 15 e i 25 anni. Salvo rare complicanze non si tratta di una malattia pericolosa: tuttavia può comportare sintomi fastidiosi che è bene saper riconoscere e, quando possibile, prevenire. Prosegui nella lettura per scoprire di più ;)
I sintomi della mononucleosi
La mononucleosi interessa le ghiandole e una delle sue più tipiche manifestazioni è l’ingrossamento delle tonsille, accompagnato da ingrossamento dei linfonodi del collo e, talvolta, della milza e del fegato. Può accadere che i sintomi si manifestino in forma violenta oppure molto lieve al punto che, talvolta, non vengono percepiti.
Nella maggioranza dei casi, dopo una fase iniziale di sintomi blandi di circa 7-15 giorni, la mononucleosi ha una fase più acuta di un paio di settimane, dopo la quale la malattia si risolve spontaneamente e senza complicanze.
Tra le manifestazioni possono verificarsi anche rush cutaneo, ittero, mal di testa, sudorazione, stanchezza, perdita di peso, febbre e brividi.
Come avviene la diagnosi
Attraverso una approfondita visita medica in cui i sintomi sopra descritti appaiono manifesti viene formulata una diagnosi clinica: per maggiore certezza vengono normalmente effettuate le analisi ematiche che individuano la presenza di linfociti caratteristici nel sangue in percentuale superiore al 10%. Infine possono essere condotti test come la ricerca di anticorpi specificamente rivolti contro alcune proteine (antigeni) dell’EBV.
Curare e prevenire la mononucleosi
Generalmente la mononucleosi si risolve spontaneamente: il medico valuta a seconda dei casi se prescrivere una terapia farmacologica e consiglia sempre un periodo di riposo, fondamentale per la buona guarigione e per evitare l’insorgere di complicanze quali la rottura della milza.
Per prevenire il contagio occorre osservare le normali misure di igiene: non condividere bottigliette, stoviglie, asciugamani e altri oggeti di uso personale, lavarsi accuratamente le mani, evitare il contatto – diretto o indiretto – con persone la cui patologia sia conclamata, anche nei giorni e nei mesi successivi alla guarigione.