Tutti i consigli per scegliere il dentifricio
Il dentifricio è protagonista di numerosi e accattivanti spot pubblicitari, ma rimane in realtà solo un coadiuvante dell’igiene quotidiana.
La vera pulizia è data dal movimento meccanico dello spazzolino che rimuove la placca e i residui alimentari.
Essendo pur sempre un valido aiuto per l’igiene orale sceglilo in base alle tue esigenze e alle varie tipologie che esistono in commercio.
Come? Te lo spiegheremo nelle righe che seguono: prosegui nella lettura!
Quale dentifricio migliore? Dipende dalle tue esigenze
Dentifricio anticarie
I dentifrici anticarie si avvalgono della presenza di un prezioso minerale: il fluoro, componente presente anche in molti cibi, che vanta un’azione protettiva e mineralizzante, consentendo al dente di rinforzarsi e prevenendo la demineralizzazione dello smalto e, appunto, la formazione di carie.
… Lo sapevi che?
Lo sapevi che i dentifrici per bambini, però, devono essere a basso contenuto di fluoro?
Fino ai 6 anni di età, infatti, la Direttiva Europea 2009/129/CE limita a piccole quantità e sotto la supervisione di un adulto il consumo di dentifrici contenenti fluoro (in concentrazione dallo 0,1 allo 0,15%) per impedire un eccessivo assorbimento della sostanza, già presente naturalmente nell’acqua e in numerosi alimenti.
L’assunzione eccessiva può portare a Fluorosi, una patologia che, nella sua forma lieve, può provocare delle leggere alterazioni nella traslucidità dello smalto, mentre in forma grave potrebbe addirittura causare la frattura dei denti.
Per questo è necessario utilizzare in età pediatrica dentifrici specifici a basso contenuto di fluoro.
Dentifricio antibatterico
I dentifrici antibatterici vantano la presenza di Clorexidina, potente batteriostatico che inibisce la crescita dei batteri fino a 8 ore.
Utilizzata in diverse concentrazioni e in svariati ambiti odontoiatrici (chirurgia, igiene orale, parodontologia, prevenzione dell’alitosi…) rappresenta l’antibatterico per eccellenza in odontostomatologia.
La sua concentrazione può variare dallo 0.05% all’1% a seconda delle indicazioni, ma il suo utilizzo va effettuato sotto controllo medico, perché può causare pigmentazione dentaria (macchie ai denti).
Non va somministrato ai bambini inferiori ai tre anni di età.
… Lo sapevi che?
Il Triclosan, antisettico era utilizzato fino a non molto tempo fa nella cura dell’igiene in portatori di apparecchi ortodontici o protesi: tuttavia da anni è sotto inchiesta in molti paesi per definirne la tossicità.
Negli Stati Uniti è stato dichiarato dalla FDA ( Food and Drug Administration) una sostanza tossica associata a squilibri ormonali e si presume che anche in Europa il suo destino possa essere segnato.
Dentifricio sbiancante
I dentifrici sbiancanti contengono perossido di idrogeno, la cui concentrazione nei prodotti da banco non può superare il 6%, e nei dentifrici lo 0,5%: questa sostanza rilascia ossigeno attivo a contatto con i liquidi fisiologici e, “schiumando” come l’acqua ossigenata sulle ferite, rimuove tutte le pigmentazioni e macchie nicotiniche presenti sulla superficie dei denti.
… Lo sapevi che?
Il Bicarbonato di sodio, sbiancante largamente utilizzato, agisce sulla pigmentazione dentinale, rimuovendo il primo strato di placca con effetto lucidante e ripristinando la colorazione originale.
Tale sostanza, però, ha potere abrasivo e va utilizzato con moderazione per evitare lo sviluppo di ipersensibilità dentinale.
Dentifricio desensibilizzante e rimineralizzante
I dentifrici desensibilizzanti e riminerallizanti rappresentano l’ultima generazione di dentifrici e possono contenere al loro interno differenti sostanze.
- Microgranuli di idrossiapatite
Agiscono penetrando nelle microscalfiture, riparando e rigenerando lo smalto. Inoltre, sigillando i microtubuli dentinali esposti nella retrazione gengivale, riducono la sensibilità dentinale; impediscono agli stimoli termici (sia caldi che freddi) di raggiungere il nervo e ai batteri l’accesso al dente - Lactoferrina
Con azione antibatterica, antiparassitaria e antivirale, è in grado di stimolare la crescita di nuovo tessuto osseo e di rallentarne la riduzione: per tale motivo è particolarmente indicata per l’igiene orale di pazienti con impianti dentali endossei. - Sali di fluoro
Nei dentifrici il fluoro non viene addizionato come tale, ma sottoforma di Sali Solubili. Le fonti più comuni di fluoro utilizzate nella preparazione di dentifrici sono: Fluoruro di Sodio, Fluoruro Stannoso, Monofluorurofosfato di Sodio e Fluoruro amminico.