I microrganismi amici della tua salute
Oggi affrontiamo con la biologa nutrizionista Ilaria Goria un tema di grande interesse per la salute dell’intestino e per il benessere generale del nostro organismo.
Ci parlerà, infatti, del “microbiota intestinale”, ovvero dei microrganismi che abitano il nostro intestino, regolando le difese immunitarie e la motilità intestinale.
Non solo! Le sue funzioni sono davvero numerose: scoprile leggendo l’approfondimento firmato dalla dott.ssa Goria. Buona lettura!
Che cos’è il microbiota intestinale?
«Da molto tempo, pensiamo di essere un organismo unico e capace di badare a se stesso, ma posso dirvi con certezza che non siamo gli unici esseri viventi ad abitare il nostro corpo; ci sono elementi, sconosciuti fino a pochi anni fa, che non appartengono all’organismo, ma sono essenziali per la sua sopravvivenza.
Sono chiamati microrganismi, cioè singole cellule che hanno un DNA diverso.
Di estremo interesse per la salute sono i microrganismi che abitano nell’intestino, scientificamente definiti “microbiota intestinale”.
Il microbiota intestinale è così importante che il numero di cellule estranee che vivono nell’intestino è 10 volte superiore al numero di cellule del nostro corpo, per un peso complessivo di 1.3 Kg».
Quando nasce il microbiota intestinale?
Lo sviluppo del microbiota intestinale inizia al momento del parto, ma alcune evidenze scientifiche dicono che inizia addirittura durante la gravidanza: nonostante si ritenesse che il liquido amniotico fosse sterile, studi recenti hanno dimostrato la presenza di microrganismi capaci di attraversare la placenta.
Come si sviluppa il microbiota intestinale?
Le prime fasi della vita sono essenziali per sviluppare un corretto microbiota: per questo ci sono differenze tra parto naturale e parto cesareo, allattamento al seno (il latte materno contiene moltissimi microrganismi) e latte formula (il latte artificiale è sterile).
Chi è nato da un parto cesareo ed è stato allattato al seno, per esempio, ha uno sviluppo non ottimale del microbiota intestinale. Questo può e deve essere corretto con la dieta durante lo svezzamento e in tutte le fasi successive della vita.
In linea generale, il microbiota si stabilizza a 4 anni, a questa età quindi è già simile a quello di un adulto.
Quali funzioni svolge il microbiota intestinale?
L’importanza del microbiota intestinale è legata alle sue numerose funzioni:
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- Rappresenta una barriera contro l’aumento dei patogeni, perché compete con loro per spazio e per cibo: ciò significa che i microrganismi buoni utilizzano tutto il cibo per sopravvivere e non ne lasciano ai batteri patogeni;
- Regola il sistema immunitario e interagisce con i globuli bianchi: un microbiota fragile è indice di basse difese immunitare;
- Produce vitamine che da soli non sappiamo produrre, quali la vitamina k, l’acido folico, e le vitamine del gruppo B;
- Regola la motilità intestinale, favorendo la regolarità e combattendo la stipsi;
- Recupera calorie dalla fibra introdotta con gli alimenti (contenuta in frutta, verdura, cereali integrali e legumi) che noi non sappiamo digerire, con un processo fermentativo. La fermentazione dei carboidrati è una fonte di energia importante e produce molecole che stimolano la rigenerazione delle cellule intestinali, svolgendo inoltre una funzione antinfiammatoria: ciò significa, tra le altre cose, che si riduce la sindrome del colon irritabile e il rischio di sviluppare tumori al colon.
Vista la sua importanza, quindi, come aiutare il microbiota?
Il corretto sviluppo del microbiota intestinale è favorito da una dieta che contenga meno proteine animali e più proteine di origine vegetale: secondo le linee guida nazionali (LARN) la frequenza di consumo di legumi consigliata è di almeno 3 volte a settimana, in porzioni adeguate al singolo organismo. Obiettivo importante è quello di raggiungere un consumo giornaliero di almeno 25 g di fibra, grazie al consumo di 3 porzioni di verdura e 2 porzioni di frutta al giorno, e all’utilizzo di cereali prevalentemente integrali. Tutti questi alimenti contengono molecole chiamate “prebiotiche”, cioè sostanze che stimolano lo sviluppo dei microrganismi che abitano l’intestino. I due prebiotici più conosciuti sono l’inulina e i frutto-oligo-saccaridi, presenti soprattutto in soia, avena integrale, cicoria, carciofo, cipolla, porro, asparago.
In conclusione, una dieta ricca di alimenti di origine vegetale (che non significa vegetariana o vegana) consumati quotidianamente, rafforza il microbiota e, di conseguenza, le difese immunitarie dell’organismo, dando un buon aiuto per combattere i malanni stagionali.
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