Se pensi che la meditazione non sia adatta a te perché non riesci a stare fermo o a concentrarti la meditazione dinamica potrebbe invece incontrare il tuo interesse: si tratta infatti di un approccio alternativo alle principali tecniche, praticate nell’immobilità, basato sul movimento corporeo portato all’estremo. L’idea è quella di partire dalla tensione per raggiungere il rilassamento, la pace interiore e il pieno contatto con sé stessi.
Il padre di questo tipo di meditazione è Osho, celebre mistico e maestro spirituale indiano la cui opera è stata caratterizzata da un’apertura alle necessità dell’uomo moderno occidentale, mettendo da parte la rigidità di alcune pratiche in favore di soluzioni alla portata di tutti.
Le meditazioni attive, come la meditazione dinamica, si rivelano infatti più efficaci per coloro che non sono abituati a stare fermi: la posizione immobile richiede la repressione degli istinti legati al movimento e sottopone a una certa dose di frustrazione, mentre il movimento è comunemente praticato in tutte le società e risulta dunque immediatamente più familiare.
La filosofia della meditazione dinamica
La maggior parte delle tecniche di meditazione, tra cui la meditazione dinamica, si sviluppa intorno al concetto di consapevolezza: l’assunto di base è che il modo abituale di affrontare la realtà – immersi nel flusso dei nostri pensieri – ci tenga lontani da molte esperienze e sensazioni, di cui finiamo per essere inconsapevoli. La meditazione ci allena a essere presenti e coscienti di ciò che ci accade e ci circonda.
Attraverso la meditazione dinamica, in particolare, si porta l’organismo allo sfinimento e questo rende possibile quel “vuoto” che consente il manifestarsi di una nuova consapevolezza. Obiettivo finale è quello di sperimentare il “silenzio interiore”, un momento magico di “allineamento” in cui sei pienamente “centrato” in te stesso.
Le fasi della meditazione dinamica
Puoi praticare la meditazione dinamica da solo o in gruppo, meglio se a digiuno e ad occhi chiusi: il tuo abbigliamento deve essere comodo e confortevole.
Questa tecnica si compone di 5 stadi, i primi tre dei quali vanno eseguiti con totalità per rendere il corpo privo di energia e la mente vuota, incapace di creare pensieri e immaginazioni. Una volta esaurita l’energia ti troverai profondamente dentro te stesso, pronto per un’osservazione silenziosa e, successivamente, per una celebrazione attraverso la danza. Ecco, nel dettaglio, le fasi che affronterai:
1. Respirazione caotica (10 minuti): eseguirai dei cicli respiratori vigorosi e coinvolgenti dal ritmo irregolare
2. Esplosione (10 minuti): in questa fase libererai le emozioni nella maniera che preferisci. Non esistono regole, se non quella di lasciare che il tuo corpo si esprima liberamente e senza freni
3. Stimolazione dell’energia del primo chakra (10 minuti): salterai ritmicamente con le braccia sollevate in alto urlando il mantra “Hu!”
4. Immobilità (15 minuti): udirai un comando di arresto e a quel punto ti fermerai nella posizione in cui ti trovi. Ascolta il flusso di energia che scorre all’interno del tuo corpo
5. Danza celebrativa (15 minuti): concluderai il percorso con una danza e la libera espressione del corpo
La meditazione dinamica è adatta a te?
Dal momento che siamo abituati al movimento costante, quando non frenetico, della vita quotidiana, la meditazione dinamica è particolarmente apprezzata nelle società occidentali, dove c’è una scarsa abitudine all’immobilità e al silenzio: ognuno di noi, tuttavia, può sentirsi più affine alla pratica di una tecnica piuttosto che di un’altra. Per scoprire quella più adatta a te puoi iniziare con delle semplici sperimentazioni delle diverse tecniche per un periodo di 3 giorni: se non avverti alcun cambiamento o se ti senti poco affine alla tecnica che stai sperimentando, passa a quella successiva. Con la pratica costante, poi, ti accorgerai che la meditazione sarà un processo sempre più semplice e immediato, per il tuo corpo e per la tua mente, e non avrai difficoltà a portare avanti la tecnica che hai scelto.