Screening per il tumore al seno

La prevenzione è l’alleata numero uno per la lotta al tumore al seno, patologia che riguarda una donna su nove nell’arco della vita e che ha visto nel 2019 circa 53 mila nuove diagnosi in tutta Italia. Grazie alle maggiori conoscenze delle sue caratteristiche e ai progressi nella diagnosi precoce e nel campo farmacologico, le possibilità di curare questo tipo di tumore sono molto aumentate. E la diagnosi precoce, che passa soprattutto attraverso la mammografia, gioca un ruolo fondamentale in questo senso.

Che cos’è la mammografia

La mammografia è un esame radiografico che consente di visualizzare precocemente la presenza di noduli non ancora palpabili che possono essere dovuti alla presenza di un tumore. All’interno dei programmi di screening, si effettuano due proiezioni radiografiche, una dall’alto e l’altra lateralmente, e i risultati vengono valutati separatamente da due radiologi per garantire una maggiore affidabilità della diagnosi. È un esame molto rapido, che non necessita di alcuna preparazione prima di essere eseguito o anestesia, e che non lascia strascichi postumi.

Quando sottoporsi alla mammografia

Nel nostro Paese è attivo un programma di screening gratuito, promosso dal Sistema Sanitario Nazionale e gestito dalle Regioni, che consiste nell’offrire una mammografia gratuita di controllo ogni due anni a tutte le donne dai 50 ai 69 anni. In questa fascia d’età si concentra infatti la maggior parte dei tumori del seno e, secondo gli esperti dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), la partecipazione allo screening può ridurre del 40 per cento la mortalità per questa malattia. A contattare le interessate è direttamente l’Asl di riferimento, solitamente tramite lettera a domicilio.

La mammografia è pericolosa?

In rete circolano alcune teorie che definiscono la mammografia pericolosa a causa delle radiazioni che, inevitabilmente, invadono il corpo durante l’esame. In realtà, i mammografi di ultima generazione ne rilasciano pochissime e non hanno conseguenze sullo stato di salute generale. Come sempre, l’invito è a fare riferimento esclusivamente a fonti verificate: mentre le fake news possono avere effetti potenzialmente devastanti una diagnosi precoce può fare davvero la differenza.

Cosa succede se l’esito è positivo

In caso di esito positivo, la donna viene invitata a eseguire una seconda mammografia, un’ecografia e una visita clinica che confermino l’effettiva presenza di un tumore, prima di procedere al trattamento che prevede, nella quasi totalità dei casi, un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati.

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