Il male acuto di montagna (Ams), meglio noto come mal di montagna, può colpire sia in inverno sia d’estate ed è causato dal mancato adattamento dell’organismo alle elevate altitudini. I primi sintomi si manifestano in genere intorno ai 3.500 metri, ma possono esservi casi anche ad altitudini meno elevate (2.000-2.500). Scopri di più nelle prossime righe!

Quali sono i sintomi del mal di montagna?

Il mal di montagna si manifesta con la cefalea, inizialmente di grado moderato, eventualmente accompagnata da: affanno, nausea, vertigini e difficoltà di equilibrio, stanchezza, insonnia, difficoltà di addormentamento, eccitazione, ripetuti risvegli notturni, irritabilità, perdita di appetito, nausea o vomito. Di norma questi sintomi compaiono con lieve entità da quattro a dodici ore dopo l’ascesa a quote superiori a 2.000-2.500 metri, nel 10-25% delle persone non correttamente acclimatate, mentre a quote superiori, intorno ai 4.500-5.000 metri, la sintomatologia può interessare dal 50 all’85% degli individui non acclimatati, con manifestazioni invalidanti e sensibile riduzione delle performance fisiche, anche in soggetti allenati.

Accorgimenti da adottare durante l’ascesa

Per prevenire il mal di montagna, è importante:

  • L’acclimatamento, ovvero una salita graduale con brevi stazionamenti.
  • Idratarsi adeguatamente durante l’ascesa;
  • Evitare sforzi eccessivi considerando la riduzione di ossigeno.
  • Non bere alcolici perché potrebbero deprimere la risposta respiratoria compensatoria, soprattutto di notte.

Cosa fare in caso di mal di montagna?

Nella maggior parte dei casi i sintomi regrediscono da soli risolvendosi in un paio di giorni, ma se così non fosse è necessario rivolgersi a un medico e scendere immediatamente di quota, in genere poche centinaia di metri possono essere sufficienti. Qualora ciò non fosse possibile o la situazione appaia preoccupante o grave è bene chiamare tempestivamente i soccorsi.