Cresce la necessità di assistenza continuativa
La domanda di cure e servizi assistenziali rivolti alla perdita dell’autosufficienza è in forte crescita, in Italia come nel resto d’Europa. Il nostro Paese, in particolare, risulta secondo recenti indagini dell’OMS il “più vecchio” a livello europeo e il secondo su scala mondiale, preceduto solo dal Giappone. La spesa complessiva per anziani interessati da long term care è pari all’1,7% del Pil, e salirà al 4% entro il 2050. Le stime Censis fotografano inoltre ben 4,1 milioni di persone attualmente portatrici di disabilità, anche queste destinate ad aumentare fino ad arrivare a circa 6,7 milioni nel 2040.
In Italia aumenta la necessità di cure mediche, esami diagnostici e assistenza da parte di alcune fasce della popolazione in espansione, come gli anziani e i disabili.
Ciò si inserisce nello scenario di una crisi economica pervasiva che ha delineato, da un lato, la progressiva razionalizzazione della spesa pubblica e, dall’altro, la rimodulazione verso il basso dei budget familiari. Nonostante le spese da parte delle famiglie abbiano subito una decisa flessione nel corso degli ultimi anni, ciò non è accaduto per le voci di spesa relative alla salute (cure mediche, esami diagnostici, ecc.), che sono invece cresciute di oltre il 3%. Si è insomma creato un fenomeno compensativo tale per cui al contenimento della spesa pubblica si sopperisce con l’impiego di risorse familiari.
L’aspetto critico sta nella difficoltà delle famiglie di sostenere tali costi, al punto che oltre il 40% di loro è oggi costretto a rinunciare ad almeno una prestazione sanitaria nel corso dell’anno.
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La crescente domanda di assistenza e cure non trova risposta da parte del pubblico, ma le famiglie sono in difficoltà a sostenere le spese nel privato.
Il nostro Paese detiene poi il primato per l’elevata percentuale di familiari che prestano assistenza a persone anziane o disabili in modo continuativo: si parla di un vasto mercato della cura informale in cui, quand’anche vengano reclutate badanti e aiuti domestici, si procede in totale autonomia, spesso in assenza di garanzie di professionalità e con forme diffuse di irregolarità lavorativa.
È necessaria una risposta specializzata e organizzata che possa sopperire alle attuali cure informali fornite ai pazienti non autosufficienti.
Il diritto alle cure va tutelato attraverso l’offerta di servizi di assistenza facilmente reperibili, caratterizzati da elevati livelli di professionalità e costi non elevati. Gli ambiti della disabilità e dell’assistenza domiciliare integrata (long term care) sono quelli in cui la combinazione tra pubblico e privato può risultare particolarmente efficace: in tale contesto gli strumenti di sanità integrativa si inseriscono con un ruolo fondamentale nel migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari rivolti a tutti cittadini.
Consapevole di tale esigenza Fab – Fondo Assistenza e Benessere offre, tra gli altri, vari servizi socio-assistenziali per coloro che necessitano di cure long term. I nostri soci, per esempio, possono beneficiare di prestazioni e contributi economici legati alla perdita di autosufficienza ed essere sollevati da incombenze quali la ricerca di una collaboratrice domestica professionale.
La nostra attività senza scopo di lucro ci consente di reinvestire gli eventuali utili per offrire servizi di qualità sempre maggiore.