Il punto dal Congresso Leukemia 2021

La ricerca scientifica nel campo della leucemia e, in generale, dei tumori del sangue avanza a grandi passi: trattamenti senza chemioterapia, terapie mirate, farmaci orali e combinazioni di farmaci sempre più efficaci, meglio tollerati e che assicurano maggiore sopravvivenza. Delle principali novità oggi disponibili per i pazienti, già entrate nella pratica clinica o giunte alle fasi finali di sperimentazione, si è discusso nel corso di Leukemia 2021, il meeting biennale tenutosi a fine a aprile, dedicato alle leucemie e non solo.

Leukemia 2021

Il congresso Leukemia 2021 è nato dalla collaborazione tra Ail e Leukemia ed è stato patrocinato da Società Italiana di Ematologia (Sie), Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare (Gitmo) e Fondazione Gimema – Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto. All’evento online hanno preso parte esperti italiani e internazionali altamente qualificati per discutere le nuove scoperte nel trattamento delle neoplasie ematologiche. I partecipanti hanno potuto aggiornarsi sui recenti progressi compiuti nella ricerca di base e clinica: dalle terapie senza chemio all’immunoterapia con cellule CAR-T, dalla gestione del paziente prima e durante la remissione senza trattamento nella leucemia mieloide cronica (LMC) alle nuove linee guida per lo standard di cura nella leucemia linfatica cronica (LLC). Molto spazio è stato dedicato alle nuove immunoterapie, in particolare ai nuovi anticorpi ricombinanti per il trattamento dei linfomi e alle cellule CAR-T per la leucemia mieloide acuta (LMC), la leucemia linfoblastica acuta (ALL), i linfomi e il mieloma multiplo (MM).

Triplicate le possibilità di guarigione

I progressi della ricerca scientifica hanno portato negli ultimi 20 anni a uno straordinario avanzamento delle terapie per le neoplasie ematologiche, per le quali le percentuali di curabilità e guarigione sono più che triplicate rispetto a 30 anni fa. Da alcuni anni, inoltre, si è imposta la cosiddetta “medicina di precisione” che attraverso la conoscenza dei meccanismi alla base dei tumori del sangue consente di personalizzare i trattamenti con terapie mirate. Basti pensare alla leucemia acuta promielocitica, comunemente detta “leucemia fulminante”: le possibilità di sopravvivere e guarire, prima inferiori al 20%, oggi sfiorano il 95% grazie a una terapia mirata a base di triossido di arsenico combinato all’acido all-trans-retinoico, un derivato della vitamina A.

Buone notizie per la leucemia mieloide acuta

Anche nelle leucemie mieloidi acute sono stati fatti passi da gigante negli ultimi anni, grazie all’identificazione di marcatori genetici e allo sviluppo di farmaci intelligenti e mirati. Negli ultimi cinque anni, in particolare, c’è stato un grande incremento di cure innovative che stanno cambiando il profilo terapeutico di queste patologie.

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