Tutto quello che c’è da sapere sulla celiachia
In Italia i celiaci diagnosticati sono 225.000, di cui circa 52 mila nella fascia di età 6 mesi- 17 anni. Tuttavia, si stima che in realtà siano il triplo: si calcola, infatti, che i celiaci siano l’1% della popolazione generale, quindi più di 600.000. Ma in che cosa consiste esattamente la celiachia e come si riconosce?
La celiachia
Stando alla definizione del Ministero della Salute, “la celiachia è un’infiammazione permanente della mucosa dell’intestino provocata dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti”. Può manifestarsi a qualsiasi età e, una volta diagnosticata, non scompare: l’unica terapia è la dieta senza glutine che va intrapresa soltanto dopo aver effettuato gli accertamenti previsti.
I sintomi della celiachia
I sintomi della celiachia possono variare molto. Nei casi più lievi, può succedere di non avere alcun fastidio evidente e di scoprire di essere celiaci sottoponendosi ad altre analisi. La cura, comunque, è sempre raccomandata poiché le complicazioni possono verificarsi anche in questi casi. Nella forma classica, il sintomo più frequente è la diarrea, causata dall’impossibilità dell’organismo di assorbire completamente le sostanze nutrienti. Altri disturbi comuni sono: gonfiore e dolore addominale, perdita di peso, malassorbimento intestinale e rallentamento della crescita nei bambini. Nella forma atipica, che è sempre più frequente, possono verificarsi: stanchezza, affaticamento, perdita dei capelli, dimagramento senza altra causa, aftosi ricorrenti, perdita dello smalto dei denti, dolori addominali, vomito, aumento del livello delle transaminasi, disturbi del ciclo mestruale, ridotta statura, infertilità, disturbi della gravidanza, riduzione della massa ossea, formicolio, intorpidimento delle mani e dei piedi e mancanza di coordinazione muscolare.
La terapia
Al momento, l’unica cura disponibile per la celiachia è una permanente e rigorosa dieta priva di glutine, il complesso proteico presente in alcuni cereali: grano (di tutti i tipi), orzo e segale. Oltre a essere presente negli alimenti che contengono questi cereali (ad esempio: pasta, pizza, pane, crackers, grissini, torte, snack, cereali per la prima colazione, carne e pesce impanati), il glutine viene aggiunto come additivo durante la fase di trasformazione industriale. In particolare, in: salse, piatti pronti, gelati, alcuni tipi di yogurt. Anche la birra, prodotta dalla fermentazione dell’orzo, deve essere evitata dai celiaci.
La dieta senza glutine
Quando si è sicuri di essere celiaci, è necessario rivolgersi a un medico specialista e a un dietologo per essere aiutati nel passaggio a una dieta senza glutine e avere la certezza che sia bilanciata e contenga tutte le sostanze nutritive di cui si ha bisogno. Sul mercato esistono diversi prodotti contraddistinti dalla dicitura “senza glutine” comprendenti pasta, basi per pizza, farine, dolci, crackers, pane, zuppe e pianti pronti, alcuni insaccati, gelati e bevande. È molto importante controllare sempre le etichette degli alimenti che si acquistano poiché molti, specialmente quelli lavorati, possono contenere glutine negli additivi come, ad esempio, l’aroma di malto d’orzo e l’amido modificato. In caso di incertezza sugli alimenti che contengono, o meno, glutine è possibile consultare il sito dell’Associazione italiana celiachia (AIC) che pubblica degli utili elenchi (L’ABC della dieta del celiaco).
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