L’iposurrenalismo, o insufficienza surrenalica, racchiude un insieme di condizioni caratterizzate da ridotta / insufficiente funzione del surrene, per quanto concerne in particolare la porzione corticale: ciò può essere dovuto a un processo distruttivo della ghiandola surrenalica (iposurrenalismo primario), a una scarsa stimolazione della stessa da parte dell’ipofisi (iposurrenalismo secondario) o dell’ipotalamo (iposurrenalismo terziario). Esiste poi una situazione “intermedia” di funzionalità sub-ottimale delle ghiandole surrenali, la stanchezza surrenale, che è legata a condizioni di stress eccessivo e che può presentarsi associata all’ipotiroidismo.

I sintomi delle patologie surrenali si manifestano spesso in maniera sfumata e sono peraltro comuni anche ad altre condizioni: per questo la diagnosi giunge frequentemente tardiva, dopo aver ignorato alcune manifestazioni dello scarso funzionamento surrenale.
Un esempio? Se hai difficoltà ad alzarti al mattino, ti senti debole durante la giornata, o soffri di una lieve depressione potresti tendere a non farci caso e pensare che si tratti di fenomeni piuttosto comuni.
Prosegui nella lettura e scoprirai che questi sono sintomi tipici della stanchezza surrenale: potrai inoltre approfondire le problematiche che riguardano le ghiandole surrenali, conoscere nel dettaglio i campanelli di allarme e apprendere alcuni consigli sullo stile di vita per ritrovare maggiore equilibrio e benessere.

Iposurrenalismo primario

Nota anche come morbo di Addison l’insufficienza surrenalica primaria è una malattia rara che consegue al malfunzionamento della ghiandola surrenalica. Le cause che provocano questa condizione possono essere diverse, e la manifestazione della patologia può quindi variare nelle modalità e nei tempi.
I sintomi di insufficienza surrealica primaria che si manifestano più comunemente sono: astenia, debolezza muscolare, ipotensione, ipoglicemia, nausea e vomito, disidratazione, iponateremia (bassa concentrazione di sodio nel sangue), iperkalemia (potassio basso), scomparsa di peli pubici e ascellari.
Chi soffre di morbo di Addison su base autoimmune ha inoltre maggiore rischio di sviluppare altre malattie autoimmuni, quali ipotiroidismo, diabete di tipo 1 e gastriti.
La diagnosi si basa sulla clinica e su alcuni dati di laboratorio. Lo studio morfologico dei surreni con TAC o RMN può essere di aiuto nell’individuare l’eziologia dell’iposurrenalismo.

Iposurrrenalismo secondario e terziario

L’iposurrenalismo centrale è riconducibile a una scarsa stimolazione della ghiandola surrenalica da parte dell’ipofisi (insufficienza surrenalica secondaria) o dell’ipotalamo (insufficienza surrenalica terziaria). Le manifestazioni cliniche sono simili a quelle dell’insufficienza surrenalica primaria, ma tendenzialmente meno accentuale.
La diagnosi si basa, anche in questo caso, sulla clinica e sui dati di laboratorio.

Curare l’insufficienza surrenalica

Il trattamento farmacologico dell’insufficienza surrenalica, nella maggior parte dei casi, dura tutta la vita. È fondamentale che questo non venga mai autosospeso e che in caso di eventi stressanti (malattie, interventi chirurgici, ecc.), o quando non sia possibile l’assunzione per via orale, i medicinali vengano somministrati intramuscolo o endovena.
Nelle forme primitive (morbo di Addison) i farmaci sono sia glucoattivi che mineralattivi, mentre questi ultimi non sono necessari nelle forme secondarie e terziarie.

La stanchezza surrenale

Dai sintomi simili a quelli dell’iposurrenalismo, la stanchezza surrenale non è una vera e propria insufficienza e si presenta a seguito di situazioni di stress prolungato: le ghiandole surrenali, infatti, sono responsabili della risposta del nostro organismo allo stress acuto o cronico, agendo attraverso il rilascio di adrenalina e noradrenalina e fornendo l’energia per l’accelerazione metabolica necessaria ad affrontare una situazione di pericolo immediato.
Una quantità moderata di stress non ha effetti negativi, ma se diventa eccessiva le ghiandole surrenali possono iniziare a perdere la loro efficienza.
La stanchezza surrenale si manifesta attraverso una serie di sintomi quali: affaticamento, difficoltà a svegliarsi al mattino, tendenza ad aumentare di peso, ridotto desiderio sessuale, irrefrenabile voglia di cibo, suscettibilità a malattie infiammatorie, ansia e depressione, allergie, bassa temperatura del corpo, perdita di capelli.
Per far fronte a questa condizione occorre naturalmente ridurre lo stress, agendo sulle cause che lo scatenano e lavorando sul proprio modo di reagire quando ci si sente sotto pressione.
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È inoltre importante adottare abitudini alimentari corrette che rappresentano un concreto aiuto nel riequilibrare le funzionalità fisiche. In particolare è consigliabile consumare piccoli spuntini ogni due o tre ore, riducendo i carboidrati, gli zuccheri e le farine raffinati, la carne rossa e gli stimolanti surrenali (caffè, nicotina, alcool), favorendo invece vegetali e carni bianche.
Da privilegiare gli alimenti ricchi di:
• vitamine del gruppo B, in particolare B5, che puoi trovare in funghi secchi, lievito di birra, tuorlo d’uovo, tonno, salmone, germe di grano, lenticchie, tacchino, frutta secca, banane, patate, avocado
• vitamina C, che puoi trovare in peperoni, kiwi, frutti di bosco, fragole, broccoli, cavolini di Bruxelles, agrumi, mango, verdure a foglia verde, pomodori
• tirosina, che puoi trovare in formaggi (grana, parmigiano, groviera, pecorino), uova, alghe, soia, merluzzo sotto sale, cereali integrali, tacchino, coniglio, maiale, avena, latticini, avocado, banane, legumi, semi e frutta secca