Sintomi, cura e prevenzione
Il picco stagionale di influenza, che avviene generalmente all’inizio dell’inverno, è quest’anno in ritardo e previsto in coincidenza con un nuovo abbassamento delle temperature in queste prime settimane di febbraio.
È quindi utile saperne riconoscere i sintomi e tenere a mente le buone norme per limitare i contagi: nelle righe che seguono ti spiegheremo come avviene la diffusione del virus, quali sono i rimedi più efficaci e le raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute per affrontare al meglio la malattia.
Trasmissione e incubazione
La trasmissione dell’influenza è dovuta, secondo la maggior parte degli esperti, a goccioline diffuse attraverso tosse, starnuti o saliva da parte di soggetti contagiati dal virus. È possibile contagiare prima ancora di capire di essere malati; alcune persone possono inoltre contagiare senza tuttavia riscontrare i sintomi del virus.
I sintomi dell’influenza
L’esordio dell’influenza è piuttosto brusco e improvviso e comporta la presenza di vari sintomi tra i quali: febbre, brividi, dolori muscolari, naso chiuso o naso che cola, tosse, mal di gola, mal di testa, riduzione dell’appetito, stanchezza. Si manifestano generalmente dopo un paio di giorni dal contagio e hanno una durata di circa 7 giorni per gli adulti, e fino a 10 per i bambini.
Può talvolta succedere di confondere un forte raffreddore con l’influenza, dal momento che alcuni sintomi sono comuni. Si tratta infatti di malattie respiratorie che sono tuttavia causate da virus diversi: nel caso dell’influenza febbre, dolori muscolari e stanchezza sono solitamente più intensi.
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Come curare l’influenza
Molto spesso, quando i sintomi sono lievi, non occorre l’utilizzo di farmaci per contrastare l’influenza. Le principali norme da osservare sono il riposo e l’assuzione di liquidi per prevenire la disidratazione. È bene rimanere a casa per almeno 24 ore dopo la comparsa della febbre e uscire solo per andare dal medico o in caso di stretta necessità.
Per alleviare i sintomi più fastidiosi è possibile ricorrere ai medicinali da banco: gli antivirali consentono di prevenire complicanze gravi e possono essere assunti, sempre in forma preventiva, nel caso si sia particolarmente esposti al rischio di contagio.
Gli antibiotici sono invece prescritti nel caso in cui si sospetti una causa batterica, mentre non sono efficaci contro le infezioni virali. Possono essere segno di infezione batterica sintomi gravi o prolungati, oppure sintomi che sembrano scomparire ma che ricompaiono in forma decisa.
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Prevenzione
La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un metodo di prevenzione sicuro ed efficace che viene consigliato in primo luogo ad alcune categorie particolarmente soggette a possibili complicanze. Nell’ottica di proteggere l’intera collettività, naturalmente, maggiore è la diffusione della pratica del vaccino, minore è la diffusione del contagio.
Principali destinatari sono le persone di età pari o superiore a 65 anni, nonché le persone di tutte le età con patologie di base che aumentano il rischio di complicazioni a seguito di influenza.
Gli effetti collaterali più comuni riscontrati a seguito della somministrazione di un vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali (dolore e gonfiore nel sito di iniezione); si può inoltre verificare un malessere generale, con febbre e mialgie a 6 / 12 ore dalla somministrazione e della durata di 1 o 2 giorni.
Il più importante rimedio naturale per prevenire la diffusione dell’influenza, poi, è la buona igiene delle mani, che vanno lavate in maniera accurata e frequente con acqua e sapone. Diversi studi hanno dimostrato che il 15-30% delle infezioni che si verificano in ospedale possono essere prevenute lavandosi bene le mani. Questo vale anche per la diffusione dei virus influenzali: se, per esempio, entri in contatto con un soggetto influenzato stringendogli la mano, e poi porti la mano al viso, moltiplicherai la possibilità di contagio. Se non hai a disposizione acqua e sapone puoi utilizzare un gel a base alcolica.