Per far fronte alla carenza di medici di base verranno coinvolte le guardie mediche. È quanto prevede l’emendamento, che ha come prima firmataria l’Onorevole Marta Schifone, al Dl Inps approvato in via definitiva il 28 giugno in Senato. Nel dettaglio, ciascuna guardia medica potrà prendere in carico fino a mille assistiti. Scopri di più!
Assistenza a 1,5 milioni di italiani in più
L’emendamento, di cui ora si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevede la possibilità, fino al 2026, che i medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali (ovvero le ex guardie mediche) possano avere in carico fino a mille assistiti, anziché i 650 attuali. Tale provvedimento, come ha evidenziato Tommasa Di Maio, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale Continuità assistenziale (Fimmg Ca), “è importantissimo per contenere le gravi carenze di professionisti che affligge molte aree del Paese. Porterà assistenza a un milione e mezzo di cittadini in più e salvaguarda l’efficacia della guardia medica”.
Passi avanti per rafforzare i medici di base
Un plauso anche dal Segretario Generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, impegnata da tempo nel monitorare la desertificazione dell’offerta assistenziale pubblica e le difficoltà che si ritrovano ad affrontare ogni giorno medici e pazienti. “Una buona notizia perché consentirà di evitare che milioni di cittadini restino senza medico di famiglia e aiuterà a garantire il funzionamento della continuità assistenziale”, ha spiegato Mandorino ad Ansa. “Chiaramente, c’è ancora molto da fare, perché il problema delle carenze è un tema nazionale. Una questione che riguarda il Nord Italia, ma che è sempre più sentito anche in molte aree del Sud”.