Smettere di fumare per la salute delle persone e del Pianeta

Che il fumo provochi danni alla salute è ormai noto. Forse non tutti sanno, però, che l’industria del tabacco è fra i principali responsabili del cambiamento climatico: un motivo in più per smettere di fumare. Scopri di più nelle prossime righe!

Una “Giornata” senza tabacco per difendere la salute

Inquina l’ambiente e danneggia la salute delle persone: con questo monito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in vista della Giornata Mondiale Senza Tabacco che cade il 31 maggio, accende i riflettori su un’abitudine ancora troppo diffusa che sta mettendo in pericolo la salute globale e quelle delle generazioni future.

Le conseguenze per la salute delle persone

Nonostante norme e campagne di sensibilizzazione, secondo l’OMS il tabagismo causa ancora più di 8 milioni di decessi l’anno, a livello globale. Di questi, oltre 7 milioni avvengono fra i fumatori, mentre circa 1,2 milioni sono le persone che perdona la vita in conseguenza dell’esposizione al fumo passivo. Nel mondo 1,3 miliardi di persone fumano tabacco, l’80% delle quali vivono nei paesi a medio o basso reddito. Quasi la metà dei bambini respira regolarmente aria inquinata dal fumo nei luoghi pubblici. Mentre nelle donne in gravidanza il fumo passivo aumenta il rischio di complicazioni e nei neonati può causare la sindrome della morte in culla (SIDS).

Le conseguenze per la salute del Pianeta

Non sono da meno le conseguenze che il ciclo produttivo del tabacco provoca al clima e agli ecosistemi. L’OMS stima un’emissione di 14 grammi di CO2 per sigaretta, mentre un fumatore in media ne produce 5 tonnellate nella sua vita. Per la coltivazione del tabacco dal 1970 a oggi, si stima che un miliardo e mezzo di ettari di foreste siano stati distrutti, contribuendo a un incremento del gas serra del 20% all’anno. Una sola sigaretta, inoltre, chiede 3,7 litri di acqua per il suo ciclo produttivo, con il risultato che un tabagista medio, smettendo di fumare, potrebbe risparmiare fino a 74 litri di acqua al giorno. Ma c’è di più: i filtri delle sigarette impiegano mediatamente 10 anni per decomporsi, dando tempo alla nicotina e alle altre sostanze chimiche utilizzate nella produzione dei prodotti del tabacco di diffondersi negli ecosistemi.

Come smettere di fumare

Come abbiamo visto, smettere di fumare significa salvaguardare la nostra salute e quella del Pianeta. Ecco 5 consigli per riuscirci:

  1. La forza di volontà, secondo la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, è il primo strumento, la condizione indispensabile per intraprendere un percorso duraturo. Non sentirti in colpa se non ce la fai o se fai fatica a portare avanti il tuo obiettivo: la nicotina produce dipendenza, quindi è normale fare fatica a liberarsene.
  2. Fatti aiutare dai tuoi parenti, dagli amici e rivolgiti al tuo medico o a uno dei quasi 400 Centri antifumo disponibili in Italia per un servizio di counselling individuale, terapia di gruppo, prescrizione di prodotti sostitutivi e farmaci mirati. Per maggiori informazioni visita il sito dell’Osservatorio fumo alcol e droga (OssFaD) dell’Istituto superiore di sanità o rivolgiti al numero verde (800554088) dello stesso Istituto per una consulenza mirata.
  3. Sfrutta la terapia sostitutiva della nicotina, una strategia dall’efficacia ampiamente dimostrata per ridurne gradualmente l’introduzione attraverso prodotti sostitutivi con dosi a scalare.
  4. In alcuni casi il medico può prescrivere antidepressivi o altri farmaci che aiutino a superare il momento più difficile di distacco dalla sigaretta, come il bupropione e la vareniclina.
  5. Impara i metodi per rinforzare la tua determinazione o piccoli trucchi per andare avanti nel tuo percorso attraverso la lettura di libri specifici. Cerca in libreria quello più adatto a te!