Giornata Mondiale contro l’AIDS 2016

Torna la Giornata Mondiale contro l’AIDS, appuntamento che cade il 1 dicembre di ogni anno per promuovere la conoscenza della malattia e le appropriate modalità di prevenzione.

La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, o AIDS, è causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV), che interferisce col sistema immunitario limitandone l’efficacia e rendendo le persone colpite più suscettibili alle infezioni e allo sviluppo di tumori.

Nel 2015 sono stati contati ben 34,9 milioni di adulti e 1,8 milioni di bambini in tutto il mondo affetti da AIDS: due terzi dei sieropositivi sono in Africa, metà di loro non si cura regolarmente.
In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono ogni anno oltre 3.000 le nuove infezioni diagnosticate, ancora troppe. L’eta media dei pazienti si aggira intorno ai cinquant’anni e molti di loro non sospettano di essere stati contagiati dalla malattia che, per questo, viene spesso diagnosticata con eccessivo ritardo.

L’imperativo di quest’anno, quindi, è come sempre quello di non “abbassare la guardia” nei confronti di una malattia che, nonostante le diverse campagne, è ancora ampiamente presente.
Un mondo libero dall’Aids è l’obiettivo dell’OMS entro il 2030 come parte dei traguardi da raggiungere per uno sviluppo sostenibile: tra i primi passi da compiere, insieme a quelli che accompagnano la maggiore accessibilità delle cure, quello relativo all’inclusione e alla non “stigmatizzazione” di chi oggi convive con l’AIDS.

Questo al centro della campagna 2016 che ha come slogan “HIV Stigma: not retrò, just wrong”.
Le iniziative sono organizzate in Italia da LILA Onlus (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS), puoi consultarle qui: Eventi Lila 2016.
Visitando il sito ufficiale del World AIDS Day potrai scoprire maggiori dettagli sulla giornata a livello globale, sugli eventi e sulle modalità per contribuire e supportare la lotta contro l’AIDS.
Per seguire o contribuire a diffondere l’iniziativa sui social network utilizza l’hashtag #hivnoretro.

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