Firmato il decreto, verrà celebrata il 12 marzo di ogni anno

Si celebrerà il 12 marzo di ogni anno la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Scopri di più nelle prossime righe!

Il 12 marzo sarà Giornata nazionale contro la violenza sui sanitari

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, con il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, lo scorso 27 gennaio ha firmato il decreto che indice la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Come previsto dalla Legge n. 113 del 14 agosto 2020 (Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni), la giornata verrà celebrata il 12 marzo di ogni anno.

I dati

Secondo i calcoli dell’Inail, la metà delle circa 10 mila aggressioni che avvengono ogni anno nei confronti del personale sanitario, riguarda gli infermieri: circa 13/14 al giorno. Nel 58% dei casi si è trattato di un’aggressione fisica mentre il 78% degli infermieri – complessivamente oltre 456 mila – sono donne e si stima che quelle che hanno subito un’aggressione nella loro vita siano finora oltre 180mila (per 100mila di queste si è trattato di aggressioni fisiche).

Il commento della Presidente di Federsanità

“Concordo pienamente – ha affermato Tiziana Frittelli Presidente di Federsanità e DG dell’AO San Giovanni Addolorata di Roma all’Ansa – con l’iniziativa intrapresa dal Ministro che va nella direzione della disseminazione e della corretta informazione. Occorre, infatti, investire in comunicazione, soprattutto, per quanto attiene all’operato di tutti i professionisti che operano nelle nostre strutture al fine di ripristinare un clima di fiducia e di rispetto che si è andato negli anni perdendo, creando un corto circuito culturale rispetto al lavoro di chi, ogni giorno, presta servizio a favore del bene e della tutela della salute di tutti“.

La prevenzione come strumento

La prevenzione degli episodi di violenza sugli operatori richiede che vengano identificati i fattori di rischio per la sicurezza del personale e attuate tutte le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche. Già nel 2018 Federsanità, in collaborazione con Fnomceo, lanciò un’indagine coinvolgendo tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere associate con l’obiettivo di monitorare, a dieci anni dalla sua emanazione, lo stato di attuazione della raccomandazione del Ministero della Salute n° 8 del novembre 2007, sulla prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari. “Grazie ai dati che all’epoca abbiamo raccolto – ha spiegato la Frittelli all’Ansa- riuscimmo a condividere quegli accorgimenti innovativi, già adottati in alcune Aziende sanitarie che, di propria iniziativa, avevano già nel 2018 messo in atto best practices, rendendo le strutture veramente sicure e a prova di aggressione, spesso in collaborazione con gli Enti Locali e le forze dell’Ordine.

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