Il Manifesto della Fondazione Onda
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’emicrania rappresenta la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante; colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. Come riconoscerla e distinguerla dal comune mal di testa?
Come riconoscere l’emicrania
Capita a tutti di aver sperimentato il mal di testa, ma l’emicrania è qualcosa di diverso e più invasivo: è una malattia neurologica, caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea di intensità da moderata a severa, con dolore tipicamente pulsante e unilaterale, associato a nausea, vomito e ipersensibilità a luce, suoni e odori. La cefalgia è solo una parte dell’attacco emicranico, che consiste in un processo multifasico sequenziale: nell’evoluzione dell’attacco si possono solitamente distinguere quattro fasi, connotate da caratteristiche cliniche proprie, che non sono necessariamente presenti in tutti i pazienti: prodromica, dell’aura, del dolore vero e proprio e postdromica.
I fattori scatenanti
Sono state identificate diverse cause scatenanti l’emicrania: fattori ormonali, ambientali e climatici, il digiuno e in particolare lo stress fisico ed emotivo, l’affaticamento, la mancanza di sonno e in generale le variazioni dei ritmi di vita. Il cervello della persona che soffre di emicrania è, infatti, ipereccitabile e tende pertanto a convertire in dolore stimoli e sollecitazioni che in condizioni “normali” non lo sarebbero. L’emicrania predilige il genere femminile: le donne risultano tre volte più colpite rispetto agli uomini. L’età di esordio si colloca in genere tra i 10 e i 30 anni e nella metà dei casi si manifesta prima dei 20 anni. Il picco di età è nella fascia 40-49 anni, dunque nel periodo di maggiore produttività lavorativa e sociale.
Il Manifesto della Fondazione Onda: Uniti contro l’emicrania
Fondazione Onda ha realizzato il Manifesto in 10 punti “Uniti contro l’emicrania”, presentato nei giorni scorsi. Tra i temi trattati, la necessità di promuovere campagne di sensibilizzazione, potenziare le sinergie tra professionisti del territorio e centri cefalee, promuovere l’innovazione terapeutica e facilitarne l’accesso. In Italia, secondo gli esperti, sono 15milioni le persone che hanno manifestato almeno un episodio di emicrania nella vita. Cinque milioni di italiani soffrono almeno una volta a settimana di questo disturbo che comporta costi sociali ed economici importanti, basti pensare che stima che il costo annuale per paziente sia pari a 4.352 euro. Pertanto, è essenziale una diagnosi tempestiva per instaurare le cure corrette, ridurre il rischio di cronicizzazione ed evitare peregrinazioni. Il progetto IRon su 866 pazienti con emicrania cronica visitati presso 24 centri cefalee italiani – ha documentato che l’intervallo che intercorre tra l’esordio dell’emicrania e il primo accesso a un centro cefalee è pari a circa 20 anni e che l’80% degli esami diagnostici eseguiti nel frattempo è inutile. È emerso anche che il paziente con emicrania cronica consulta in media da 8 a 18 specialisti nella vita.
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