Un nuovo studio indaga sulla stagionalità dell’emicrania

L’emicrania è la forma di mal di testa più comune. Si presenta con un dolore acuto o pulsante che solitamente inizia nella parte anteriore o su un lato della testa. L’attacco può salire di intensità, estendersi alla regione frontale, coinvolgendo la fronte e le tempie. Secondo quanto suggerito da una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Headache, pare che durante il cambio di stagione si intensifichino i casi. In particolare, in autunno e in primavera si impenna il numero di ricerche su internet relative all’emicrania e, più in generale, al mal di testa.

Cos’è l’emicrania?

L’emicrania è una particolare forma di mal di testa, molto doloroso e potenzialmente altrettanto invalidante. Deve il suo nome alla particolare localizzazione del dolore: solitamente colpisce infatti soltanto un lato del cranio, indifferentemente il destro o il sinistro. Una particolarità dell’emicrania è il suo essere preceduta, e talvolta accompagnata, da altri sintomi: si parla, in questo caso, di emicrania “con aura”, per definire proprio questa serie di sintomi che preludono all’arrivo dell’attacco vero e proprio.

I sintomi dell’emicrania

I sintomi dell’emicrania possono dividersi in due categorie. Quelli che precedono l’attacco emicranico (detti prodromici) e quelli che accompagnano l’attacco vero e proprio.

Uno o due giorni prima si possono manifestare:

  • Irritabilità
  • Stitichezza
  • Depressione o maggiore appetito
  • Rigidità del collo
  • Disturbi visivi tipici dell’aura: lampi di luce, abbagliamento
  • Disturbi motori e del linguaggio
  • Formicolio a braccia e gambe

I sintomi dell’attacco emicranico hanno una variabilità soggettiva, sia in quanto a durata sia in quanto a intensità, e possono includere:

  • Dolore pulsante concentrato in uno o più punti della testa, in particolare nella parte anteriore, frontale o laterale.
  • Nausea
  • Vomito
  • Disturbi visivi, abbagliamento.
  • Vertigini
  • Sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia), agli odori
  • Irritabilità
  • Nervosismo
  • Agitazione e confusione
  • Scarsa concentrazione
  • Brividi
  • Sudorazione
  • Dolore addominale

Lo studio

La ricerca, pubblicata sulla rivista Headache, è stata condotta da epidemiologi del dipartimento di Igiene e Epidemiologia dell’Università di Danzica in Polonia con lo scopo di indagare se le ricerche su internet relative alle cefalee riflettessero in qualche modo la stagionalità dell’emicrania, già emersa in precedenti studi. A tale scopo i ricercatori hanno analizzato 10 anni di dati della piattaforma Google Trends relativi a 31 Paesi europei usando come parole chiave cefalea, emicrania e cefalea tensiva. Sono emerse diverse variazioni temporali: il volume di ricerche con parola chiave “cefalea” raggiunge un picco a ottobre, febbraio e novembre e un minimo a luglio. Per quanto riguarda l’emicrania il volume delle ricerche raggiunge un suo picco a novembre e un minimo a luglio.

I risultati

L’attenzione del pubblico per gli argomenti legati alla cefalea su internet suggerisce che un gran numero di pazienti può sperimentare un certo livello di variazione stagionale nella frequenza delle proprie cefalee. Ora resta da approfondire se a tali variazioni temporali corrispondano anche delle variazioni stagionali nella pratica clinica.

Fab SMS promuove attivamente la cultura del benessere e realizza Piani Mutualistici su misura per te e per i tuoi cari. Clicca qui per scoprire di più: Chi siamo.