Il sonno nei bambini e nei neonati è certamente uno degli argomenti più dibattuti dai genitori, che si confrontano tra di loro, con familiari e amici alla ricerca della soluzione magica per una notte di sonno filato.
Indagini e studi sono stati condotti in questo campo, a sostegno di teorie diverse e spesso contrastanti. I principali approcci all’argomento vanno dal “co-sleeping”, che consiste nella condivisione del letto con i genitori, al metodo del “pianto controllato”, che prevede di destinare al bambino un proprio lettino nel quale insegnargli ad addormentarsi in maniera autonoma.
In questo post ti presenteremo i principali filoni di pensiero alla base dei differenti approcci e ti daremo 5 suggerimenti sempre validi per favorire il buon riposo del tuo bambino. Buona lettura!

Co-sleeping

Sono sempre più numerosi i genitori che scelgono di condividere il letto con i propri figli, nell’idea che sia più sano e naturale riposare a contatto gli uni con gli altri, piuttosto che “abbandonare” i piccoli nel lettino, provocando esperienze di ansia e paura. Peraltro molti esperti si schierano a favore di questa scelta: a partire dalla direttrice del Center for Child Mental Health di Londra, Margot Sunderland, secondo la quale dormire nel lettone è positivo per lo sviluppo e il benessere psicofisico del bambino. Il co-sleeping non è un vizio o un problema, non genera disagi relazionali e aiuta, anzi, a crescere calmi ed emotivamente equilibrati. Il distacco avviene poi in maniera graduale e spontanea, senza imposizioni o ritmi predeterminati, nel pieno rispetto dell’individualità del bambino. Se sei interessato ad approfondire questo tema il punto di riferimento è il libro Di notte con tuo figlio, dell’antropolgo James McKenna, Direttore del Laboratorio di ricerca sul sonno materno infantile e tra le massime autorità in materia di sonno condiviso.

Pianto controllato

Il metodo del pianto controllato si fonda sull’idea che il bambino debba imparare ad addormentarsi da solo nel suo lettino: lasciarlo piangere significa dargli la possibilità di gestire e superare autonomamente il momento di crisi che spesso accompagna l’abbandono al sonno. Nel caso in cui il piccolo reagisca con il pianto è bene attendere alcuni minuti prima di andare a tranquillizzarlo, senza mai prenderlo in braccio, ma parlandogli con voce calma e ferma. Se il pianto continua il genitore lascerà trascorrere un lasso di tempo sempre maggiore, fino ad arrivare a 10-15 minuti di pianto consecutivo. Col passare delle ore e dei giorni il pianto si estingue progressivamente fino a scomparire e il bambino impara ad affrontare il momento della nanna con tranquillità. Per conoscere i dettagli del metodo ti consigliamo di leggere il libro Fate la Nanna, del pediatra spagnolo Eduard Estivil, scritto nell’intento di delineare un procedimento per insegnare ai bambini a dormire correttamente, senza abbandonarli del tutto, ma confortandoli a intervalli regolari in modo tale che il sonno non risulti associato alla presenza dei genitori.

Dormire senza lacrime

Tra i due “estremi” sopra descritti ci sono infinite possibilità che i genitori ogni giorno sperimentano per far dormire i bambini nel loro lettino, senza lasciarli piangere fino allo sfinimento. Se cerchi qualche suggerimento che ti aiuti a far dormire il tuo bambino nel suo letto, senza però abbandonarlo al pianto, ti consigliamo di leggere il libro Fai la nanna senza lacrime, di Elizabeth Pantley, professionista nella consulenza rivolta ai genitori. L’autrice propone la rassicurazione continua del bambino associata però a un graduale allontanamento del genitore: una pratica sicuramente impegnativa, in quanto richiede tempo e pazienza, ma con il pregio di non creare tensioni nel bambino pur abituandolo a una crescente autonomia.

5 consigli per aiutare il sonno dei bambini

Indipendentemente dal metodo scelto esistono diversi suggerimenti per predisporre il bambino al sonno e agevolarne un riposo tranquillo. Ecco 5 consigli validi per tutti ;)

1. Stabilisci una routine della nanna
Impostare una routine è semplice e incredibilmente efficace. Significa definire un’alternanza di attività che si ripetono nella stessa successione nel corso della giornata e, specialmente, prima della nanna. I bambini sono infatti molto abitudinari e seguire una routine dona loro calma e sicurezza. L’importante è che il bambino riconosca un’abitudine nell’andare a letto, magari con uno o più oggetti riservati al momento della nanna (ciuccio, peluche), e in un ambiente rilassante in cui gli stimoli cui è sottoposto nel corso della giornata diminuiscano.
2. Evita la televisione alla sera
Seguire un cartone animato o un programma televisivo sovreccita il bambino, che fatica maggiormente a dormire dopo aver guardato la tv. Lo stesso vale per i bambini più grandi, che non dovrebbero dedicarsi ai videogiochi dopo cena.
3. Non metterlo a nanna quando è troppo stanco
È bene che quando arriva il momento di andare a letto il bambino non sia troppo stanco, in quanto la stanchezza favorisce il nervosismo e rende più difficile l’addormentamento. Può essere utile, a tale scopo, tenere un diario per comprendere al meglio i suoi ritmi, sulla base dei quali tarare gli orari delle routine quotidiane. Se ti accorgi che a una certa ora il bambino è più agitato del solito modifica la sua giornata di conseguenza.
4. Sì al riposino pomeridiano
Spesso i genitori cercano di tenere sveglio il bambino durante il giorno per fare in modo che sia più stanco la sera. Come già evidenziato, però, questo non favorisce il buon riposo, ma può anzi rivelarsi controproducente. Non occorre quindi eliminare i riposino pomeridiano, specialmente se il bambino ha meno di 3 anni, quanto piuttosto programmarlo nelle primissime ore del pomeriggio. Si tratta infatti di un momento di recupero di cui si ha fisiologicamente bisogno per recuperare le energie dopo le attività della mattinata e affrontare con buon umore quelle pomeridiane. Il lasso di tempo del pisolino è variabile, ma spesso intorno ai 2 anni è sufficiente un’ora scarsa.
5. No a pasti troppo abbondanti
Come per gli adulti, anche per i bambini una cena troppo impegnativa può compromettere la qualità del sonno e provocare risvegli: un pasto completo e leggero è l’ideale per favorire il buon riposo del tuo bambino. Meglio evitare quindi cibi fritti e elaborati, privilegiando invece una porzione di cereali, proteine vegetali e verdure, favorevoli non solo al sonno ma anche alla salute.

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