Il Piemonte verso una rete di servizi per diagnosi precoce e cura

Quella dei disturbi del comportamento alimentare è una realtà molto complessa, la cui importanza emerge in maniera sempre più netta nell’ambito della sanità nazionale e regionale.
In questo contesto il Piemonte è in prima linea nell’offrire servizi e centri specialistici per la cura dei disturbi alimentari, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare per giungere a un’offerta capillare su tutto il territorio.

Il punto della situazione è stato fatto all’inizio del mese di aprile, attraverso un convegno organizzato dalla Consulta per le pari opportunità della Regione Piemonte nella sede dell’Ordine dei Medici, finalizzato a definire i servizi territoriali disponibili e a porre le basi per la creazione di una “rete” che ne valorizzi le potenzialità.

Disturbi alimentari: i servizi attivi in Piemonte

Nell’area di Torino e città metropolitana sono attivi:
• il Centro pilota per la cura dei Disturbi del comportamento alimentare presso la Struttura complessa a direzione universitaria di Psichiatria della Città della Salute per i soggetti adulti e il Dipartimento di Neuropsichiatria infantile per l’età evolutiva, che svolgono attività in regime ambulatoriale, di day-hospital e di degenza
• il Centro Amenorree all’ospedale Sant’Anna, che svolge la propria attività in favore di adulte e minori
• le strutture complesse di Dietetica e Nutrizione clinica e di Psichiatria che operano in sinergia al San Giovanni Battista
• il Centro di primo livello All’Ospedale di Lanzo, costituito in integrazione fra il Dipartimento di salute mentale e la Nutrizione Clinica, in grado di accogliere, fare diagnosi e prendere in carico il paziente e la sua famiglia, in collaborazione con le associazioni familiari

A Cuneo, nell’ambito del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Cn1, esiste una attività dedicata con il  Centro diurno.

A fronte di queste realtà di grande qualità esistono ancora delle zone scoperte sul territorio. Per questa ragione è stato istituito, in Assessorato, un gruppo di lavoro che elabori una proposta per la realizzazione di alcuni Centri di diagnosi e cura di primo livello.

I disturbi del comportamento alimentare in Piemonte e in Italia

Nel nostro Paese circa il 2% della popolazione femminile adulta soffre di bulimia nervosa, l’1% di anoressia nervosa, il 7-8% di disturbi subclinici. Non dimentichiamo, inoltre, che i disturbi alimentari colpiscono anche la popolazione maschile, sebbene in minor misura.
Anoressia, bulimia, “binge eating” riguardano ben 2 milioni di giovani in Italia, e nel 40% dei casi si manifestano tra i 15 e i 19 anni, ma i primi segnali compaiono sempre più spesso già tra gli 8 e i 12 anni.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le patologie di tipo anoressico e buliminico rappresentano la seconda causa di morte tra le teenagers dopo gli incidenti stradali.

In Piemonte, in base ad un’indagine di alcuni anni fa’, risulta che 2973 soggetti si sono rivolti nel corso di una anno ai servizi specialistici regionali, mentre sono più di 1000 all’anno le persone che si rivolgono ai Centri di riferimento che nella nostra regione sono attivi alle Molinette e  Ospedale infantile Regina Margherita per Torino, all’Asl Cuneo 1 e all’ospedale di Lanzo.
Per quanto riguarda la fascia d’età 10-18 anni, nel 2016, sono state diagnosticate e seguite dai servizi di Neuropsichiatria Infantile 226 ragazze (erano cento di meno dieci anni prima).