Adolescenti e internet: guida all’uso consapevole

Secondo il rapporto “Benessere dei quindicenni” pubblicato lo scorso anno da Ocse, quasi un quarto degli adolescenti italiani dichiara di trascorrere oltre 6 ore al giorno su internet al di fuori della scuola. Un’abitudine che, oltre a condizionare le prestazioni scolastiche, può trasformarsi in una vera e propria dipendenza da internet. Prosegui nella lettura per saperne di più!

Cos’è la dipendenza da internet

Secondo le statistiche, controlliamo più di 100 volte al giorno il telefono. A rivelarlo è una ricerca condotta da Deloitte, secondo la quale 9 persone su 10, come prima cosa appena svegli la mattina, prendono in mano lo smartphone. Il 75% degli intervistati, tra i 25 e i 34 anni, dichiara di accorgersi di usare troppo il cellulare. Stando ad Arianna Huffington, l’autrice di “Cambiare passo”, in media controlliamo lo smartphone ogni sei minuti e mezzo. Ma gli esperti non sono tutti d’accordo sulla definizione di dipendenza da internet. Secondo alcuni, non va intesa in senso clinico, come per le sostanze stupefacenti, ma come una compulsione: un disturbo psicologico che, nei soggetti predisposti, può degenerare in OCD (Disturbo Ossessivo-Compulsivo), soprattutto tra i 15 e 25 anni. Altri studi rivelano che vedere aumentare i like a una foto o ricevere una notifica produce endorfine, seratonina e ossitocina, così come avviene durante una corsa o un abbraccio. Stare tanto tempo sui social, scorrendo la timeline alla ricerca di qualcosa di interessante, invece, scatena la dopamina, un ormone che crea dipendenza, e cortisolo.

Il Manifesto europeo

Cyberbullismo, dipendenza da internet, relazioni virtuali: il web può diventare una trappola, soprattutto per gli adolescenti, in una fascia d’età fragile. Non a caso nei giorni scorsi è stato pubblicato il “Manifesto per una rete di ricerca europea sull’uso problematico di Internet”, sulla rivista European Neuropsychopharmacology, per guidare gli insegnanti, i genitori e i ragazzi a comprendere meglio il mondo di internet, i suoi vantaggi e i pericoli. L’idea è quella di creare una rete di ricerca a livello europeo dedicata ai temi del bullismo, del gambling, della pornografia e anche della dipendenza da internet. Perché può capitare di cadere e rimanere imbrigliati nelle maglie della rete: l’importante è riuscire a chiedere aiuto e intervenire.

Dipendenza da internet e adolescenza

Gli adolescenti di oggi vengono definiti “nativi digitali” e vivono il proprio sviluppo identitario in un mondo in cui uno degli aspetti centrali è rappresentato dalla tecnologia. I dati Istat segnalano che quasi il 95% dei ragazzi tra i 14 e 19 anni utilizza internet. E il 47 per cento degli alunni italiani dichiara di sentirsi male se non c’è connessione. La tecnologia permette enormi vantaggi sul versante dell’acquisizione delle conoscenze, specialmente di quelle settoriali e tecniche. Ma un uso eccessivo di gaming e social network può sfociare in una vera e propria dipendenza da internet, a discapito della vita reale, scolastica e di relazione. E l’adolescenza è un periodo centrale del percorso di sviluppo neurobiologico. In questa fase, il ruolo della famiglia è molto importante anche per scongiurare l’abuso di nuove tecnologie che prima del sonno impattano sul ritmo sonno-veglia e può produrre conseguenze a lungo termine: alterazione delle competenze emotive, affettive e relazionali, scarso rendimento scolastico, difficoltà di attenzione e memoria, isolamento, fino a influenzare il processo di rimodulazione dei circuiti cerebrali.

Dipendenza da internet: come superarla?

La prima cosa da fare è intervenire sullo stile di vita. Un rimedio naturale è quello di aiutare i ragazzi a coltivare gli hobby, gli interessi, lo sport e le altre attività realmente sociali. In questo modo è possibile riacquistare il controllo della situazione e ristabilire un corretto rapporto con il mondo digitale. Se poi il problema dovesse persistere, va considerato che negli ultimi anni sono nati centri e strutture dedicati alla dipendenza da internet e, all’occorrenza, può essere utile rivolgersi a loro.