Come educare il bambino alla sana alimentazione
Durante il primo anno di vita i bambini imparano a conoscere sapori e consistenze assolutamente nuovi: dalle prime pappe in avanti si apre un mondo tutto da scoprire che sollecita e mette in gioco tutti e cinque i sensi del bambino.
Nel periodo successivo, poi, è bene consolidare le sane abitudini alimentari che saranno, in futuro, alla base della sua dieta: non sempre, tuttavia, è semplice impostare un’educazione in questa direzione. Con la crescita, infatti, è naturale il moltiplicarsi di rifiuti e “capricci” di fronte ai quali i genitori si sentono spesso scoraggiati.
Ebbene, non bisogna perdersi d’animo: con calma e fermezza è necessario trasmettere ai piccoli l’abitudine a una corretta alimentazione perché questa sarà in grado di influenzare la salute non solo in età pediatrica, ma anche in età adulta.
Come fare? Te ne parliamo nelle righe che seguono, prosegui nella lettura!
Dieta sana nei bambini: come gestire il rifiuto?
Il periodo di vita che segue il compimento del primo anno è incredibilmente entusiasmante, complesso e ricco di novità. Da un punto di vista prettamente alimentare intorno ai 18 mesi può manifestarsi la cosiddetta “neofobia alimentare”, ovvero il sistematico rifiuto di assaggiare tutto ciò che è nuovo.
In questo periodo, infatti, il bambino ha la necessità di affermare la sua volontà e, attraverso l’opposizione, “mette alla prova” la sua forza, quella dei suoi genitori e degli adulti che si occupano di lui: il momento del pasto può diventare, quindi, un vero e proprio “campo di battaglia” dove la cosa più importante è quella di non perdere la tranquillità.
Succede anche a te di dover “lottare” affinché il tuo bambino mangi ancora almeno qualche cucchiaiata?
Ecco qualche consiglio che potrà tornarti utile ;-)
- Tieni presente, innanzitutto, che il sistema fame-sazietà di un bambino è perfettamente organizzato: nessun bambino, quindi,
rifiuta il cibo quando ha fame - Ricorda anche che dopo il primo anno e, specialmente, a partire dal secondo il bambino cresce molto più lentamente e questo minore bisogno di energia riduce l’appetito in modo fisiologico. Non avere troppe pretese, dunque, sulle quantità di cibo che il bambino dovrebbe assumere
- Adotta un atteggiamento positivo, sorridente e fermo
- Non mettere in pratica alcun sistema di premio, punizione o ricatto
- Stabilisci dei tempi massimi entro i quali il bambino deve mangiare
- Non usare la tv o altre forme di distrazione
- Non arrenderti dopo pochi tentativi, ma non forzare mai a mangiare
- Dai il buon esempio: la prima forma di apprendimento, infatti, è l’imitazione e questo è importante anche nel campo dell’alimentazione
- Se il rifiuto del cibo persiste, se il bambino è svogliato o stanco, se registri un calo di peso chiedi consiglio al tuo pediatra
Leggi anche: Come affrontare l’inappetenza nei bambini
Quali alimenti nella dieta dei bambini?
Un sistema semplice e pratico per impostare una dieta sana è quello di basarsi sulla cosiddetta “piramide alimentare”.
La sua base è costituita da frutta e verdura, che dovrebbero essere proposte dalle 3 alle 5 volte al giorno; il secondo piano è rappresentato dal gruppo dei cereali (pane, pasta, riso, patate, semolini), che forniscono energia di lunga durata e, quando integrali, anche fibra: l’ideale è portarli in tavola da 2 a 4 volte al giorno.
Il terzo piano è composto dai grassi da condimento, in cui l’olio extravergine di oliva rappresenta la scelta perfetta e il cui uso sarà giornaliero ma, chiaramente, in quantità non eccessiva.
Il quarto piano è composto da latte e yogurt, fondamentali nell’alimentazione del bambino per assicurare gran parte del fabbisogno di calcio giornaliero.
Con il quinto piano introduciamo carni, pesce, legumi e formaggi: la frequenza è di circa 3 volte a settimana per ognuno dei gruppi, possibilmente variando spesso gli alimenti all’itnero dello stesso gruppo.
Il sesto piano comprende insaccati e uova, ricchi di proteine e grassi, da consumare una volta a settimana i primi e fino a 2 volte a settimana le seconde.
Il settimo piano racchiude dolci e bevande zuccherate, che vanno consumate occasionalmente ovvero meno di 1 volta a settimana e in porzioni limitate.
Nell’ultimo piano, infine, sono presenti sale e zucchero, che non sono strettamente necessari in un’alimentazione quotidiana corretta in quanto già naturalmente presenti negli alimenti.
Leggi anche: Svezzamento del neonato