Una ricerca mette in luce errori e rischi nella dieta dei bambini italiani
La rivista scientifica Nutrients ha di recente pubblicato lo studio annuale Nutrintake, relativo alle abitudini alimentari dei bambini italiani nel periodo che va dai 6 mesi ai tre anni di età.
Il progetto ha coinvolto 400 bambini ed è stato coordinato da Gian Vincenzo Zuccotti, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento Pediatrico Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi.
La ricerca ha l’importante valore di riportare l’attenzione sull’importanza della corretta alimentazione sin dalla nascita, come prima regola di prevenzione e come punto di partenza per uno stile di vita sano del bambino e futuro adulto.
Quanto emerge sono gli eccessi e le carenze nello stile alimentare dei più piccoli: le pappe dei nostri bambini, in sostanza, sono troppo ricche di proteine, sale, zuccheri mentre sono carenti di ferro, e questo – nel lungo periodo – può predisporre allo sviluppo di diverse patologie.
Il livello di attenzione e di aderenza a quanto suggerito dal pediatra, inoltre, decresce al crescere dell’età del bambino, la cui alimentazione viene troppo presto uniformata a quella della famiglia.
Alimentazione dei bambini italiani: tra eccessi e carenze
1. Eccesso di proteine
Lo studio mette in luce un eccesso di proteine assunte dai bambini, specialmente tra quelli oltre i 12 mesi di età: il principale responsabile sarebbe il latte di mucca, proposto nella dieta in dosi eccessive e aggiunto ad altri alimenti proteici come carne, pesce e formaggio.
Questo predispone a sovrappeso e obesità in età adulta, con tutte le patologie ad essi correlate.
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2. Eccesso di sodio
L’abitudine a salare le pappe inizia già prima del compimento del primo anno di età. A partire dai 18 mesi il 50% dei bambini consuma sodio in una misura che supera la soglia più alta raccomandata, e con la crescita del bambino la tendenza peggiora.
L’eccesso di sodio favorisce, nel tempo, l’ipertensione che può dare luogo, a sua volta, a patologie cardio-circolatorie.
3. Carenza di ferro
Dallo studio emerge una carenza di ferro diffusa tra i bambini italiani tra i 6 mesi e i 3 anni: sotto i 12 mesi la quasi totalità di loro non raggiunge il fabbisogno raccomandato, mentre oltre l’anno di età l’80% ne assume troppo poco.
La carenza di ferro rischia di compromettere la sintesi dell’emoglobina e può portare, nel lungo termine, a rendimenti scolastici minori, ritardo nello sviluppo psicomotorio, minore efficienza del sistema immunitario, anemia.
4. Eccesso di zuccheri
Tutti i bambini presi in considerazione dallo studio consumano il limite massimo di zuccheri raccomandato, e lo superano dopo il primo anno di età.
I danni che l’eccesso di zucchero può causare alla salute sono molto numerosi, tra questi: rischi per il sistema immunitario; iperattività, ansia e difficoltà di concentrazione; aumento del colesterolo totale, trigliceridi e colesterolo LDL (“cattivo”), diminuzione del colesterolo HDL (“buono”); problemi gastrointestinali; predisposizione alle malattie cardiache; obesità.
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