Sbiancamento dentale: ce ne parla la dott.ssa Simonetta Carzino




sbiancamento dei dentiDenti bianchi come la porcellana non esistono in natura. Il colore dei denti è personale, un po’ come quello della pelle. Il “bianco naturale” dei denti, infatti, incorpora lievi sfumature sui toni del giallo e del grigio, talora del bruno o del rossiccio, più o meno accentuate.
Ma, fortunatamente, gli attuali progressi dell’odontoiatria cosmetica consentono di riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo.
Il tutto grazie allo sbiancamento dentale, procedura odontoiatrica che permette di migliorare il colore dei denti, rendendoli più bianchi.
I prodotti che vengono utilizzati contengono principalmente perossido di idrogeno e perossido di carbammide, impiegati in varie concentrazioni a seconda della tecnica che si intende utilizzare e delle esigenze del paziente.

Abbiamo chiesto alla dott.ssa odontoiatra Simonetta Carzino di approfondire questa tematica e illustrarci le diverse metodiche di sbiancamento dei denti.
Te le illustriamo nelle righe che seguono: prosegui nella lettura!

Trattamenti sbiancanti: in studio e a casa

Esistono diverse metodiche di sbiancamento, che possono essere attuate nello studio dentistico (sbiancamento in studio) o dal paziente a casa (sbiancamento domiciliare).

Sbiancamento dentale in studio

Lo sbiancamento professionale, eseguito in studio sotto la super-visione del dentista e/o dell’igienista dentale, si effettua mediante applicazione di “gel sbiancanti”, mediamente da 20 a 60 minuti, con concentrazioni elevate di perossido di idrogeno.

Sbiancamento dentale a domicilio

Per il trattamento a domicilio l’igienista dentale e l’odontoiatra, dopo un’accurata visita preliminare volta ad escludere controindicazioni (come carie e gengiviti), consegna al paziente speciali mascherine personalizzate in silicone morbido, riproducenti esattamente la forma delle arcate, senza invadere la gengiva, al cui interno va inserita una giusta quantità di gel sbiancante.
Il paziente dovrà indossare le mascherine con il gel per un periodo di durata variabile in base alla concentrazione del prodotto utilizzato e dalla severità della discromia.

Cosa fare dopo il trattamento di sbiancamento dentale?

La raccomandazione, in entrambi i casi, è la stessa: dopo il trattamento sbiancante sarebbe opportuno evitare, per almeno 24-48 ore, l’assunzione di cibi e bevande particolarmente colorati (fumo, caffè, the, vino rosso, liquirizia, collutori) di modo da prolungare il più possibile i risultati ottenuti.
In questo modo lo sbiancamento mediamente dura due anni. 
Una durata fortemente influenzata dalle abitudini alimentari, dall’igiene orale e dall’attenta esclusione di tutte le situazioni che possono favorire una precoce recidiva del colore.

Leggi anche: La dieta per denti sani

Denti bianchi in totale sicurezza

Da sottolineare che lo sbiancamento dentale professionale è una pratica sicura per i pazienti, che non altera o rovina lo smalto dei denti. 
I rischi di un trattamento professionale ben eseguito sono, infatti, praticamente nulli.
Sia l’ipersensibilità che l’irritazione gengivale, potenziali effetti collaterali, si annullano attenendosi scrupolosamente ai protocolli indicati, e comunque, nel caso dovessero verificarsi, sono in genere minimi e transitori.
Molti studi hanno rilevato la sicurezza dei trattamenti sbiancanti effettuati con prodotti a base di perossidi per i tessuti duri dei denti.

Leggi anche: Infiammazione gengivale, cosa fare?


Per informazioni rivolgiti alla dott.ssa Alessia Iommiello presso lo Studio Simonetta Carzino (odontoiatria, ortodonzia, medicina del sonno, protesi dentale), via della Fontana 13,  Asti, telefono 0141/ 351852, sito internet: www.simonettacarzino.it.