Il benessere che viene dalle cure omeopatiche
La diffusione dell’omeopatia come metodo di prevenzione e cura è ormai, nel nostro Paese e nel mondo, un dato di fatto in continua crescita.
Basti pensare che, secondo le stime, ben 9.5000.000 italiani (il 15% della popolazione) fanno ricorso all’omeopatia almeno una volta all’anno e che quasi un bambino su due assume rimedi omeopatici.
In virtù del crescente interesse verso le cure omeopatiche abbiamo chiesto alla Farmacista Naturopata Carla Bruno, operativa presso Antica Farmacia della Vigna (Portacomaro – AT), di accompagnarci alla scoperta di questo mondo. Laureata a pieni voti in Farmacia, specialista nella nutrizione clinica ed esperta di diabete, la dott.ssa Bruno ha approfondito i temi dell’omeopatia con un ciclo di studi triennale e ulteriori corsi di specializzazione in “Fitoterapia e fiori di Bach”, “Fito e gemmoterapia”, “Biochimica inorganica e fitoterapia”.
Ti spiegheremo come è nata l’omeopatia, quali sono i suoi principi fondanti e come funzionano le tecniche di cura e prevenzione a base omeopatica. Prosegui nella lettura!
Che cos’è l’omeopatia?
La dott.ssa Bruno racconta la nascita dell’omeopatia, avvenuta alla fine del 1.700 per merito del medico e chimico tedesco Christian Friederich Samuel Hahnemann: “in un momento in cui i comuni trattamenti medici si basavano soprattutto su salassi, purghe, emetici, erbe e sostanze spesso tossiche, Hahnemann sviluppò una medicina diversa, meno aggressiva.
Hahnemann si accorse, sperimentandolo sul proprio corpo, che una sostanza può curare sintomi identici a quelli che è in grado di produrre. Questo principio, noto come Principio di Similitudine, è alla base dell’omeopatia e risale ai tempi di Ippocrate, considerato il padre della medicina, il quale aveva notato – ad esempio – che episodi di vomito ricorrente potevano essere trattati con basse dosi di sostanze ad attività emetica (ovvero che stimolano il vomito).
Hahnemann sviluppò il principio aggiungendo due ulteriori elementi: la Diluizione, mirata a minimizzare gli effetti tossici, e la Dinamizzazione, mirata ad aumentare potenza ed efficacia, ottenuta applicando a ogni diluizione successiva del medicinale un numero prestabilito di succussioni (agitazioni longitudinali).
Ecco che l’omeopatia – conclude la dott.ssa Bruno – nacque come vero e proprio metodo clinico e terapeutico per curare i pazienti basandosi sull’applicazione del Principio di Similitudine, e utilizzando medicinali a dosi estremamente diluite o infinitesimali opportunamente dinamizzate”.
Quali altri elementi differenziano l’omeopatia dagli approcci tradizionali?
“Altra grande svolta di Hahnemann rispetto alla medicina del suo tempo fu il considerare il malato in maniera olistica, non valorizzando soltanto i segni/sintomi della malattia, ma osservandolo in maniera globale.
La visita del medico omeopata, infatti, è volta a indagare la malattia in relazione alla sfera personale del malato:
• la “causalità” della malattia, ovvero le circostanze ambientali, fisiche e psicologiche che possono averne influenzato la comparsa
• le “modalità” della malattia, ovvero i modi individuali di reagire ai sintomi della malattia
In medicina omeopatica – aggiunge Bruno – i sintomi di una malattia sono interpretati come il tentativo dell’organismo di riparare il proprio squilibrio interno: una febbre rappresenta la risposta immune all’infezione, la tosse aiuta l’organismo a liberarsi del muco. Ecco perché i medicinali omeopatici stimolano la reazione di autoguarigione dell’organismo ammalato”.
Come funzionano le cure omeopatiche?
“Secondo l’approccio omeopatico – spiega Bruno – ogni persona possiede una forza definita “Energia Vitale”: la malattia è originata da un turbamento dell’equilibrio del nostro organismo, che l’Energia Vitale tenta di ripristinare. Il rimedio omeopatico, dato in dosi infinitesimali, è mirato a risvegliare l’Energia Vitale del malato inducendolo all’autoguarigione.
L’omeopatia, dunque, stimola i processi e i meccanismi di difesa dell’organismo per prevenire o curare le malattie. La medicina classica, al contrario, tende ad aggredire i sintomi, cioè gli effetti anziché le cause di una malattia: il rischio è quello di indebolire il modello reattivo messo in campo dalla nostra Energia Vitale . Un comportamento che, protratto nel tempo, favorisce l’insorgenza di malattie croniche sempre più difficili da trattare, fino all’incurabilità”.
Qual è il valore della prevenzione attraverso la terapia omeopatica?
“Curare il terreno costituzionale, disintossicare e mantenere l’equilibrio psicofisico con rimedi naturali e non dannosi ha come risultante la messa in atto di un meccanismo di tipo preventivo sulle future potenziali malattie. Si pratica in tal modo un’effettiva promozione della salute potenziando l’Energia Vitale del soggetto e rafforzandone le difese immunitarie”.
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