Scoperto il meccanismo che regola la vascolarizzazione durante lo sviluppo embrionale

L’angiogenesi, ovvero la crescita di nuovi vasi sanguigni, è una tematica di estremo interesse per la medicina: basti pensare che bloccare la crescita di capillari aiuterebbe a fermare la crescita tumorale; mentre lo sviluppo di nuove arterie andrebbe a beneficio dei pazienti colpiti da attacchi cardiaci o ictus cerebrali.

Ecco perché una recente pubblicazione su Nature Communication ha avuto larga risonanza, facendo luce sul meccanismo che regola la vascolarizzazione durante lo sviluppo embrionale, e sfatando uno dei dogmi della biologia, secondo il quale l’angiogenesi sarebbe un meccanismo di autocontrollo delle cellule vascolari stesse.

Crescita vascolare: l’importanze dei neuroni

I ricercatori del Karsruher Institut für Technologie (Kit), in Germania, hanno utilizzato come modello per lo studio il pesce zebra, le cui uova sono trasparenti e si sviluppano al di fuori dell’organismo materno.
Nel meccanismo della crescita vascolare sono centrali due molecole: 1sFlt1, l’inibitore della crescita vascolare, e Vegf, il fattore di crescita del tessuto entoteliare vascolare. I ricercatori hanno osservato come il midollo spinale produca più o meno 1sFlt1 e Vegf a seconda dello stadio di crescita embrionale: la concentrazione relativa di queste molecole è cruciale perché basta un leggero scompenso per portare a gravi squilibri dell’angiogenesi.
Hanno inoltre condotto un’analisi sulla possibilità che i vasi sanguigni siano, ad un certo livello, in grado di regolare autonomamente la propria crescita.
Tuttavia la conclusione è stata che sono le cellule nervose, attraverso una fine regolazione di 1sFlt1 e Vegf, a regolare la densità del proprio network di vasi sanguigni, a seconda della necessità della fase di sviluppo embrionale.
Una nuova rivoluzionaria prospettiva, insomma, su come i vasi sanguigni crescono, si diramano e sono bloccati nella crescita.