Il vademecum dei medici di famiglia

L’apertura delle scuole pone molti interrogativi per le famiglie, gli studenti e il personale scolastico. Come riconoscere i cosiddetti mali di stagione dal Covid-19? Come devono regolarsi i genitori se un bambino si contagia? I medici della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), hanno preparato una Guida in risposta alle domande più frequenti: scopri di più nelle prossime righe!

Covid-19 e scuole: la guida della Simg

La Guida redatta dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) ha avuto il sostegno dei Ministeri della Salute e dell’istruzione, e dell’Istituto Superiore di Sanità. Ma non intende sostituirsi alle disposizioni degli organismi competenti. È un ausilio, utile a sciogliere domande e dubbi e a mettere in evidenza alcuni concetti come, ad esempio, le differenze tra influenza e infezione da Covid-19 dato che entrambe le patologie si manifestano con febbre, brividi, tosse, respiro corto o affannoso, stanchezza, faringite, intasamento nasale, mialgie diffuse, cefalea, vomito e diarrea.

Come distinguere il Covid dai mali di stagione

Nel caso di Covid-19 vi sono alcuni specifici campanelli d’allarme: perdita di gusto e olfatto, difficoltà a respirare, dolore o senso di oppressione toracica, confusione, difficoltà a svegliarsi, convulsioni, ridotta formazione di urine, febbre o tosse che peggiora e astenia marcata. Anche i tempi di incubazione sono diversi: mentre per l’influenza vanno da 1 a 4 giorni, per il Covid-19 i possono variare da 2 a 14 giorni e il periodo di contagiosità è maggiore.

Come comportarsi in caso di contagio in classe?

Qualora fosse accertato un caso nella classe del proprio figlio, bisogna attendere comunicazioni dalla Asl che svolge le indagini epidemiologiche. E aspettare le disposizioni ufficiali che sono emanate dall’istituto scolastico. Nel caso in cui si presentino sintomi, bisogna contattare il proprio medico di famiglia e concordare l’eventuale isolamento domiciliare fiduciario, evitando di cedere ad allarmismi, frequentare luoghi affollati e mezzi pubblici.

Cosa fare a casa

Per i bambini che restano a casa, suggerisce la Guida, è consigliabile rivolgersi a un assistente esterno che goda di buona salute piuttosto che a persone anziane come i nonni o soggetti a rischio. Nel caso in cui il bambino o l’adolescente che si è contagiato mostri segnali di ansia e di paura, bisognerà incoraggiarlo e invitarlo a esprimere i propri sentimenti. Nel frattempo è necessario mantenere le distanze dai conviventi, pulire e disinfettare le superfici di contatto, idratarsi, assumere farmaci da banco tipo paracetamolo informando sempre il medico di famiglia e seguendo le sue indicazioni.

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