I passaggi da seguire e i requisiti

“Sangue sicuro per tutti”, questo lo slogan scelto dall’Oms per la Giornata Mondiale del Donatore di sangue ed emoderivati 2019 che si celebra oggi, venerdì 14 giugno. L’obiettivo dell’edizione di quest’anno è quello di promuovere i governi e i servizi sanitari affinché adottino politiche di promozione e difesa della donazione. Ma come donare il sangue e chi può farlo? Ecco tutti i passaggi da seguire e i requisiti per poter intraprendere questo percorso.

Perché donare il sangue

L’Oms (organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che in ogni Paese vi è la necessità di circa 40 mila unità di sangue intero per milione di abitanti. In Italia, dunque, abbiamo un fabbisogno di circa due milioni e trecentomila unità di sangue e più di un milione di litri di plasma. Donare il sangue è un’attività solidaristica che permette di aiutare concretamente un altro individuo, un gesto totalmente gratuito che può contribuire a salvare una vita e ad aiutare le persone con deficienze circolatorie o che necessitano di frequenti trasfusioni a causa di malattie, trapianti e interventi.

I requisiti

Per candidarsi a diventare donatori bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, mentre per i donatori abituali la donazione è consentita fino al compimento del 70 esimo anno di età, previa valutazione medica. Il peso non deve essere inferiore ai 50 chili e lo stato di salute deve essere buono, con uno stile di vita che in nessun modo possa compromettere la propria salute e quella del ricevente. L’idoneità alla donazione viene stabilita da un medico mediante un colloquio, una valutazione clinica e una serie di esami di laboratorio previsti per garantire la sicurezza del donatore e del ricevente. L’allegato IV del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”, infine, stabilisce l’elenco dei requisiti fisici che una persona deve avere per essere idoneo alla donazione.

Come donare il sangue: ecco l’iter da seguire

L’aspirante donatore è tenuto a recarsi presso uno dei centri di raccolta fissi o mobili, nelle strutture sanitarie pubbliche o direttamente presso il Servizio Trasfusionale presente negli ospedali. Qui viene invitato a compilare un questionario finalizzato a conoscere il suo stato di salute e lo stile di vita. In un secondo momento avviene un colloquio individuale con il medico, il quale verifica l’idoneità psicofisica e procede a un check-up completo. Superati i test, può avvenire la donazione. Il mattino del prelievo è preferibile aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, tè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici.

Dopo il prelievo

Al donatore viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione e si consiglia di non svolgere hobby e attività rischiose nella stessa giornata. Successivamente, la persona ha la possibilità di scegliere se e con quali tempistiche tornare a donare tenendo presente che, solitamente, il lasso di tempo minimo per la donazione di sangue intero sono 90 giorni per l’uomo e 6 mesi per le donne in età fertile. Chi decide di donare plasma o piastrine, invece, può ridurre sensibilmente gli intervalli.