Farmaci e cure naturali: quali sono i più efficaci

C’è chi preferisce i “rimedi della nonna” e chi corre dritto in farmacia alla comparsa dei primi sintomi di raffreddore: un malanno, va detto, nella maggior parte dei casi lieve, che può tuttavia creare non pochi fastidi a chi lo contrae.

Sull’efficacia delle cure contro il raffreddore, d’altra parte, le correnti di pensiero sono numerose e l’argomento risulta ancora controverso, anche a causa delle scarse evidenze scientifiche a favore di un metodo in particolare.

Per questo risulta interessante quanto emerge da un recente studio canadese condotto dai ricercatori della University of Alberta e della University of Auckland, che pone in luce i migliori metodi di prevenzione e cura del raffreddore sfatando il mito di molti antidoti comunemente utilizzati.
Prima di svelarti le soluzioni che funzionano davvero, però, facciamo un passo indietro e approfondiamo in che cosa consiste il raffreddore, quali sono le sue cause e le modalità di trasmissione e contagio. Passeremo poi in rassegna i principali metodi di prevenzione e di trattamento, facendo riferimento al documento sopra citato.

Che cos’è il raffreddore

Il raffreddore è un’infezione virale che colpisce le prime vie aeree: esistono oltre 200 tipi diversi di virus del raffreddore, dunque è praticamente impossibile preparare un vaccino. Sono tutti estremamente contagiosi.

Quali sono le cause del raffreddore

Trattandosi di un virus la primaria causa del raffreddore è il contagio: la dinamica con cui avviene la trasmissione non è certa, tuttavia pare che sia legata alla permanenza delle goccioline emesse nell’aria con tosse e starnuti da parte di soggetti affetti da raffreddore; e che sia altrettanto cruciale il contatto diretto attraverso le mani. Basti pensare che, in media, ci portiamo le mani al viso 3 volte ogni 5 minuti e che ci tocchiamo il naso 5 volte in un’ora.
La scienza non ha mai trovato prove, invece, del fatto che prendere freddo possa causare il raffreddore: nonostante in molte lingue la parola che indica la malattia abbia qualche riferimento alle basse temperature (“raffreddore”, “cold”, “resfriado”, ecc.), non sembra che queste incidano sulla probabilità di contrarlo, tanto meno sulla gravità della malattia.
Il raffreddore si trasmette con maggior facilità nei primi 3/4 giorni dopo la comparsa dei sintomi, ma si può essere contagiosi per un periodo che va fino alle 3 settimane.

La prevenzione del raffreddore

La prima regola quando si parla di raffreddore è quella di prevenire il contagio lavandosi spesso e accuratamente le mani. Secondo lo studio condotto dai ricercatori canadesi su questo dato non ci sono dubbi e tutti i metodi vanno bene: acqua e sapone, liquidi igenizzanti a base di alcol, salviette disinfettanti e così via.
Anche l’assunzione di zinco da parte dei bambini si è rivelata una valida forma di prevenzione per diminuire la frequenza delle infezioni respiratorie. Questo, con grande probabilità, è altrettanto valido per gli adulti, anche se non sono mai state condotte sperimentazioni a riguardo.
Ancora dubbie, invece, l’efficacia dei probiotici, quella della vitamina C e dei tanti “rimedi della nonna” spesso adottati alla comparsa del raffreddore, come i vari tipi di gargarismi, il ginseng, l’echinacea, l’aglio o l’impiego di prodotti omeopatici.

La cura del raffreddore

Come la maggior parte delle infezioni virali i raffreddori devono semplicemente fare il loro corso: generalmente la guarigione avviene nel giro di una settimana, ma talvolta il malanno può durare fino a due settimane.
Esistono tuttavia alcune soluzioni efficaci per alleviare il disturbo e tornare al più presto in salute. Lo studio sottolinea per esempio gli effetti benefici di antistaminici e decongestionanti nasali utilizzati in maniera associata. Tali metodi non portano invece miglioramenti se utilizzati singolarmente. Sono inoltre da evitare nei bambini al di sotto dei 5 anni.
Gli spray nasali a base di ipratropio si dimostrano efficaci sulle secrezioni, ma non sulla congestione nasale.
Valido rimedio naturale, come risaputo, il miele, ottimo in primo luogo per alleviare la tosse nei bambini con più di un anno.
L’ibuprofene, comune antinfiammatorio, è da utilizzare specialmente in caso di comparsa di febbre in quanto utile soprattutto per abbassare la temperatura. Da evitare, invece, gli antibiotici, visto che raramente al virus del raffreddore si associa un’infezione batterica.
Infine da limitare gli unguenti che si applicano sul petto per favorire la buona respirazione notturna: aiutano a riposare meglio, ma possono provocare arrossamento cutaneo e bruciore alla pelle, agli occhi e al naso.
Anche i benefici effettivi di un ambiente bene umidificato e dei lavaggi nasali con soluzione fisiologica non sono del tutto chiari.

Come affrontare il raffreddore

Per concludere e trarre le somme per evitare il raffreddore ricordati di lavarti le mani spesso.
Quando prendi il raffreddore, se i sintomi sono fastidiosi, puoi ricorrere a un antistaminico associato a un decongestionante; ibuprofene in caso di febbre e dolori; e un cucchiaino di miele alla sera se non dormi bene a causa della tosse.
Naturalmente è sempre buona norma rivolgersi al proprio medico o farmacista di fiducia per ricevere consiglio.
Per il resto, attendi fiducioso una pronta guarigione :)