Colon irritabile: sintomi e cause

Mal di pancia, pancia gonfia e difficoltà a digerire sono solo alcuni tra i tanti sintomi che accompagnano la sindrome del colon irritabile, una condizione che interessa il 10-25 per cento della popolazione mondiale e oltre il 50 per cento delle visite gastroenterologiche. Di cosa si tratta esattamente e da che cosa dipende?

Che cos’è la sindrome dell’intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile, che una volta veniva definita “colite spastica” o “colon irritabile”, spesso si presenta con un fastidio o dolore addominale, che migliora dopo l’evacuazione; l’intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza fra stipsi e diarrea. L’andamento è cronico con carattere fluttuante e nel corso degli anni le riacutizzazioni dei sintomi coincidono con eventi stressanti, sia di tipo fisico sia di tipo psichico. Le donne ne sono interessate in misura doppia rispetto agli uomini. Le persone con sindrome dell’intestino irritabile spesso presentano sintomi anche di emicrania, ansia, depressione, fibromialgia, fatica cronica, cistite, debolezza e affaticamento.

Quali sono i sintomi dell’intestino irritabile?

I sintomi tipici sono definiti da criteri diagnostici internazionali. Il dolore o fastidio addominale deve essere presente per almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi, in associazione a 2 o più dei seguenti sintomi:

  • Migliora dopo l’evacuazione.
  • Inizialmente è associato con modificazioni della frequenza delle evacuazioni.
  • Inizialmente è associato con modificazioni dell’aspetto delle feci.

Altri sintomi possono essere:

  • Anomala frequenza di evacuazioni (maggiore di 3 al giorno o meno di 3 alla settimana).
  • Alterata consistenza delle feci.
  • Evacuazione difficoltosa.
  • Passaggio di muco.
  • Gonfiore o distensione addominale, talvolta alternati.

Le cause

Le cause della sindrome del colon irritabile sono molteplici: da un lato vi sono le condizioni favorenti genetiche, dall’altro fattori ambientali e psico-sociali. Il microbiota, ovvero il nostro patrimonio di batteri intestinale, può influenzare l’esordio dei sintomi aspecifici interessando dall’addome a organi distanti dall’intestino e fino a poco tempo fa ritenuti non coinvolgibili quali il fegato, i polmoni, il pancreas, la tiroide, il cuore e anche il cervello. Sono recentemente iniziate una serie di valutazioni sulla cura del colon irritabile con terapie che agiscono sul microbiota: antibiotici non assorbibili, probiotici, prebiotici, simbiotici, fino all’impianto di batteri fecali nell’intestino del paziente con sindrome del colon irritabile.

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