Il progetto, sostenuto da Fab SMS nel suo primo triennio, ha portato alla luce importanti risultati scientifici
È stata l’Aula Magna del Polo Universitario Rita Levi Montalcini di Asti a fare da teatro, nei giorni scorsi, alla presentazione dei dati del primo triennio di “Benessere in gioco”, progetto innovativo nato grazie al sostegno del Polo Universitario Uni- Astiss, del Comune di Asti, della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e di Fab SMS – Fondo Assistenza e Benessere.
Il progetto è stato illustrato dallo staff di Scienze delle Attività Motorie e Sportive – composto da Francesca Magno, Giulia Bardaglio e Fabio Carlevaro e coordinato da Giovanni Musella – che dal 2015 segue lo svolgimento delle attività le scuole primarie di Asti: 16 le scuole coinvolte, 147 le classi dalla prima alla quinta, 3311 i bambini che, grazie a “Benessere in gioco” hanno potuto svolgere un’ora in più di attività motoria a settimana con un docente della materia.
Nel corso dell’anno scolastico appena concluso sono state apportate modifiche all’approccio originale di “Benessere in Gioco”, come ha spiegato Francesca Magno: “Abbiamo rielaborato il progetto in base alle indicazioni degli insegnanti e della letteratura in materia di sviluppo motorio e cognitivo dei bambini, in modo da modulare le unità di apprendimento e gli obiettivi da sviluppare nella scuola primaria in modo trasversale”.
A Giulia Bardaglio e Fabio Carlevaro il compito di illustrare la metodologia e la letteratura internazionale da cui sono partite le attività e i dati emersi dall’utilizzo, in questi primi tre anni di rilevazioni, del TGMD-3, strumento che ha permesso, ad esempio, di evidenziare che quest’anno i bambini più piccoli erano dotati di abilità motorie in media un po’ più basse rispetto ai pari età del 2016 e 2017.
“Abbiamo effettuato test antropometrici e test di valutazione delle abilità grosso motorie per verificare i programmi di intervento ed effettuare le attività di studio e di ricerca – ha spiegato Giulia Bardaglio, che ha proseguito – e questo ci ha consentito non solo di registrare se ci fossero degli sviluppi atipici, ma anche di pianificare un programma educativo sequenziale rispetto all’età, di valutare in modo oggettivo i progressi dell’alunno, di fornire una valutazione complessiva dell’efficacia del programma di insegnamento attraverso uno strumento di ricerca standardizzato e validato anche a livello internazionale”.
Da parte di tutti i presenti l’auspicio che il progetto, che potrebbe permettere ad Asti di collaborare con Università della Gran Bretagna e della Svizzera dove questi studi sono già stati validati da anni, possa essere rinnovato anche per i prossimi anni.
“Siamo consci del fatto che le cose si possono fare se c’è collaborazione da parte di tutti”, ha evidenziato Mario Sacco, Presidente del Consorzio Astiss e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ricordando che la Fondazione, assieme a Fab SMS, ha appoggiato da subito il progetto “Benessere in gioco” e auspicando un coinvolgimento anche dell’ASL, in quanto “è importante sia l’aspetto motorio sia quello medico”.
Il Sindaco di Asti Maurizio Rasero ha messo l’accento sul fatto che “i giovani sono il nostro futuro” e che a loro “dobbiamo dare delle risposte, attraverso servizi ed iniziative”. Il primo cittadino ha anche sottolineato l’utilità di “raccogliere dati che ci raccontano come cambiano i giovani, non solo da un punto di vista motorio, ma in senso più lato rispetto a come crescono e agli stili di vita”.
Apprezzamento per l’iniziativa anche da parte di Claudio Cerrato, Responsabile Marketing privati Banca di Asti e Consigliere di Amministrazione di Fab SMS, che ha ricordato il sostegno che la Società di Mutuo Soccorso offre al progetto sin dalla sua nascita in quanto rientra nel concetto di “Benessere” che costituisce uno dei pilastri di Fab.
Il Consigliere Cerrato ha, inoltre, ricordato che Fab SMS ha scelto di porre la prevenzione e l’educazione ai corretti stili di vita al centro della propria azione e che “da sempre sostiene iniziative virtuose finalizzate alla diffusione della Cultura del Benessere che hanno ricadute positive sul territorio”.
“Fare gruppo sul territorio è indispensabile” ha concluso Claudio Cerrato, precisando – in risposta anche agli stimoli arrivati dagli insegnanti presenti in sala – che Fab SMS è disponibile ad avviare con le scuole un percorso di prevenzione rivolto ai bambini che parta dall’educazione alimentare.