I risultati dello studio della Ut Health San Antonio
Una regolare assunzione di alimenti ricchi di Omega 3 contribuisce a mantenere il nostro cervello sano e il pensiero agile nella mezza età. È una nuova ricerca della Ut Health San Antonio, pubblicata sulla rivista Neurology, a stabilire questa connessione con i grassi buoni contenuti soprattutto in alcuni alimenti. Scopri di più nelle prossime righe!
Che cosa sono gli Omega 3?
Gli Omega 3 sono grassi polinsaturi considerati essenziali. L’acido alfa-linolenico, loro precursore, non può essere sintetizzato dall’organismo, e per questo deve essere assunto per via alimentare. Le principali fonti di Omega 3 sono i pesci grassi, come le acciughe, le aringhe, lo sgombro, il salmone, le sardine, lo storione, la trota e il tonno, ricchi soprattutto degli Omega 3 EPA (acido eicosapentaneoico) e DHA (acido docosaesaenoico). Fonti vegetali come le noci, i semi di lino e il loro olio e l’olio di soia sono invece ricche di ALA.
Lo studio della Ut Health San Antonio
Il team di ricerca della Ut Health San Antonio ha messo in relazione le concentrazioni di acidi grassi Omega 3 dei globuli rossi con i risultati della risonanza magnetica e i marcatori cognitivi dell’invecchiamento cerebrale di un campione di 2.183 persone con età media di 46 anni. I ricercatori hanno anche studiato l’effetto delle concentrazioni di globuli rossi Omega 3 nei partecipanti che erano portatori di Apoe4, una variazione genetica legata a un rischio più elevato di malattia di Alzheimer.
I risultati
L’analisi dei risultati ha permesso di rilevare che un indice Omega 3 più alto è associato a volumi dell’ippocampo, ovvero la struttura del cervello che svolge un ruolo importante nell’apprendimento e nella memoria, più grandi. Inoltre, stando alla ricerca, il consumo di più Omega 3 ha effetti positivi anche sulla capacità di ragionamento astratto e sulla comprensione di concetti complessi usando il pensiero logico. Resta da chiarire come questi acidi grassi proteggano il cervello, ma un’ipotesi avanzata dai ricercatori è che, poiché sono necessari nella membrana dei neuroni, quando vengono sostituiti con altri tipi di acidi grassi, queste cellule nervose diventano instabili. Un’altra spiegazione potrebbe invece avere a che fare con le proprietà antinfiammatorie degli Omega 3. Quello che è certo, concludono gli studiosi, è che quando vengono consumati si sta proteggendo il cervello.
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