Una nuova ricerca sui bambini bilingue mette in luce i vantaggi del conoscere più di una lingua sin dalla più tenera età
Una nuova ricerca conferma i vantaggi cognitivi dei bambini bilingue: secondo un recente studio dell’Università di Washington pubblicato su Science Daily, infatti, gli effetti positivi sarebbero evidenti già a 11 mesi di vita e non riguardano soltanto lo sviluppo del linguaggio.
I ricercatori hanno effettuato una misurazione dell’attività neuronale in risposta ai suoni di due diverse lingue, proposti a un campione di bambini di 11 mesi, bilingue e non. È emerso che i bambini bilingue manifestano una più intesta attività neuronale in quanto, pur non parlando ancora, processano già entrambe le lingue.
È bene sapere che il cervello dei bambini, inizialmente aperto all’apprendimento di qualunque lingua, mostra una diminuzione della sua capacità di discriminare i suoni di lingue straniere proprio intorno agli 11 mesi di età. Secondo i ricercatori in quello dei bilingue questa capacità resta invece presente per un periodo molto più lungo.
Inoltre il “carico” cognitivo di dover apprendere più di una lingua non rallenta lo sviluppo linguistico del bambino, come a volte si ritiene.
Secondo numerose ricerche condotte in questo campo, peraltro, il bilinguismo è associato al un pensiero creativo più fertile e a una maggiore capacità di problem solving, oltre che a un atteggiamento tendenzialmente più tollerante.