Nuove politiche di welfare in risposta alla crescente domanda di assistenza e cure

Dal 2000 a oggi la richiesta di assistenza sanitaria in Italia ha registrato, come nelle altre economie avanzate, un incremento continuo e inarrestabile: ciò si scontra, tuttavia, con una risposta insoddisfacente da parte del Sistema Sanitario Nazionale del nostro Paese.

Un interessante studio condotto dal Censis mette però in evidenzia il fatto che tale criticità possa rappresentare un volano per lo sviluppo di nuove politiche di welfare: il mancato accesso a cure o esami diagnostici, infatti, non solo rappresenta la negazione di un diritto essenziale, ovvero il diritto alla cura, ma rischia di essere una perdita di valore che, viceversa, recuperato e trasformato in domanda effettiva a cui si danno risposte, potrebbe generare reddito e occupazione.

Il welfare tradizionale è dunque messo in discussione dalle attuali tendenze demografiche e dalla critica condizione in cui versa il bilancio statale. L’allungamento della vita media, l’ampliamento dello squilibrio demografico tra la popolazione attiva e quella non autosufficiente, l’incidenza della spesa sanitaria pubblica sul Pil. Sono alcuni dei fattori che concorrono all’evoluzione dello scenario sanitario italiano verso una necessaria e forte integrazione e complementarietà tra pubblico e privato. È partendo da questa idea di base che FAB – Fondo Assistenza e Benessere ha avviato, nel 2011, la propria attività.

Attualmente la spesa sanitaria privata ammonta, infatti, nel nostro paese a 26,9 miliardi di euro, quella pubblica a 108,8 milioni di euro.
In una realtà come questa l’integrazione degli strumenti pubblici con il mercato sociale privato diventa un’opportunità rilevante. Disabilità e assistenza domiciliare integrata (long term care), in particolare, sono gli ambiti in cui la combinazione tra pubblico e privato può rappresentare una risposta efficace a bisogni crescenti.
«Per questo Fab – sottolinea il Presidente del Fondo Adriano Coppa – garantisce agli oltre 25mila Soci Assistiti diversi livelli di prestazioni integrative, complementari e sostitutive a quelle pubbliche o di altri enti di sanità integrativa, in risposta ai loro bisogni concreti. Ed è per la stessa ragione che in tema di assistenza, il Fondo si preoccupa di garantire prestazioni socio-assistenziali con rilevanza sanitaria: l’invecchiamento della popolazione, ad esempio, è un fenomeno sociale irreversibile che porta con sé ripercussioni di natura economica ed impone la predisposizione di prestazioni assistenziali pubbliche o private in caso di bisogno».